Home » Vaccini. Dall’Austria Kurz afferma: “non faremo più affidamento sull’Ue”
Attualità Esteri

Vaccini. Dall’Austria Kurz afferma: “non faremo più affidamento sull’Ue”

Ad affermarlo è stato lo stesso Cancelliere austriaco, Sebastian Kurz, che prima di un viaggio in Israele ha specificato come nel prossimo futuro l'Austria (insieme ad Israele, Danimarca e ad altri paesi) non faranno più affidamento sull'Ue per i vaccini ma "nei prossimi anni produrranno dosi di vaccino di seconda generazione per ulteriori mutazioni del coronavirus e lavoreranno insieme alla ricerca di opzioni di trattamento."

Mentre in Italia cresce l’attesa per la firma (che dovrebbe arrivare oggi) del primo Dpcm targato Mario Draghi, che entrerà in vigore il prossimo 6 marzo sino al 6 aprile, in Germania il Governo non sembra intenzionato a modificare la propria linea dura contro il Covid-19.

Secondo quanto riporta il quotidiano tedesco Bild infatti, il Governo tedesco sarebbe seriamente intenzionato a prolungare il lockdown, in vigore ancora dallo scorso dicembre, sino almeno al prossimo 28 marzo, allentando solamente alcune restrizioni, con la decisione ufficiale che dovrebbe essere presa nella giornata di domani.

Tale notizia, come riporta ANSA, sarebbe stata velatamente confermata direttamente dal Ministro dell’Economia tedesco, Peter Altmaier, che parlando delle misure in vigore nel paese avrebbe aperto ad un allentamento delle misure restrittive citando “aperture responsabili”.

Se in Germania pensano di estendere ancora il lockdown, dall’Austria è arrivata invece la notizia che il paese avrebbe perso la fiducia nella massima istituzione europea per quanto riguarda i vaccini anti-Covid, annunciando di “non fare più affidamento sull’UE per i vaccini”.

Ad affermarlo è stato lo stesso Cancelliere austriaco, Sebastian Kurz, che prima di un viaggio in Israele ha specificato come nel prossimo futuro l’Austria (insieme ad Israele, Danimarca e ad altri paesi) non faranno più affidamento sull’Ue per i vaccini ma “nei prossimi anni produrranno dosi di vaccino di seconda generazione per ulteriori mutazioni del coronavirus e lavoreranno insieme alla ricerca di opzioni di trattamento.”

Alla base di questa decisione vi sarebbe, oltre all’elevato numero di dosi di cui necessità l’Austria per raggiungere l’immunizzazione del proprio popolo, anche la lentezza nell’approvazione dei vaccini da parte dell’Agenzie Europea per i medicinali (Ema) e i disagi dovuti ai ritardi nelle consegne.

Concludendo, Sebastian Kurz, pur ammettendo come i rapporti con l’Unione Europea siano stati sempre corretti, ha ribadito la volontà austriaca a sganciarsi dall’Europa, affermando: “Dobbiamo quindi prepararci a ulteriori mutazioni e non fare più solo affidamento sull’Ue per produrre vaccini di seconda generazione”.