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Salute

Covid. Il Comitato “Rsa Unite” ad un anno dalla chiusura delle strutture per anziani

Come preannunciato stamani dal TG regionale, in corrispondenza dell’anniversario della chiusura delle RSA alle visite dei familiari avvenuta il 5 Marzo 2020, il Comitato “RSA_Unite” vuole offrire uno sguardo all’anno passato, alle contraddizioni del presente e alle prospettive per il futuro.

Ad un anno dalla chiusura delle strutture assistenziali agli ingressi ai parenti, il comitato “RSA_Unite” vuole ricordare le centinaia di persone ad oggi decedute – a causa di infezione da Covid-19 o diversamente – rivolgendo un particolare cordoglio ai loro parenti che non li hanno potuti assistere nelle loro ultime settimane, o accompagnare. Si intende, inoltre, esprimere gratitudine verso tutto il personale di queste strutture, che da un anno sta lavorando in condizioni non favorevoli, con periodi anche decisamente difficoltosi.

All’anno passato il Comitato “RSA_Unite” volge un ricordo alle sofferenze delle migliaia di residenti delle oltre 50 strutture assistenziali del territorio trentino, vittime non colpevoli dell’essere anziani e bisognosi di assistenza. Ospiti colpiti non solo nel corpo quando sorpresi dall’infezione virale, ma anche nella psiche, costretti per settimane – i “più fortunati” – a restare soli e separati nelle proprie camere, senza che il tempo mai passi e isolati da 12 mesi dai propri affetti, spesso unica loro motivazione per sopravvivere e sorgente di sostentamento alla loro condizione psicofisica. Ogni giorno vissuto in chiusura è un giorno in meno queste persone, che vedono di giorno in giorno le loro abilità cognitive e motorie peggiorare.

Il comitato volge una riflessione alle contraddizioni del presente, dove la politica – nazionale e locale – non è ancora stata in grado di ottemperare per queste persone modalità di avvicinamento affettivo verso i propri cari, nonostante la loro copertura vaccinale contro Covid-19 abbia ormai raggiunto in molte strutture assistenziali percentuali ben superiori al 90%, con il conseguente alto livello di immunità, attesa da lunghi mesi.

Uno sguardo doveroso, inoltre, al futuro, con l’auspicio che si possa ridefinire il ruolo del parente nella vita dell’anziano, facendogli assumere un ruolo centrale e non dispensabile. Con l’auspicio di vedere riformato nel medio periodo il sistema delle RSA, sui livelli di maggior trasparenza dell’operato, sulla valorizzazione del personale, sull’omogeneizzazione dei servizi, ma soprattutto sulla continuità dell’assistenza medica, ad oggi ancora limitata o assente nei fine settimana. Carenze storiche, accentuatesi a seguito dell’emergenza, sulle quali il comitato “RSA_Unite” è pronto ad offrire il proprio contributo anche in prima fila.