Il Trentino, zona rossa da lunedì 15 a causa dei dati allarmanti legati alla pandemia da Covid 19, mette inevitabilmente in una situazione di grande difficoltà molte giovani famiglie che non possono lasciare i figli minori incustoditi ma devono recarsi comunque al lavoro, non potendo usufruire dello smart working, detto anche lavoro agile. Conforta certo il fatto che i figli dei sanitari impegnati nelle strutture ospedaliere e nelle Rsa possano comunque andare a scuola in presenza. Cosi come i bambini e le bambine con bisogni educativi speciali. Ma non è possibile non pensare anche a tutte le altre categorie lavorative che vivono uguali difficoltà nel non poter accudire i propri figli.
Soprattutto perché non possono fare affidamento sui nonni, considerati soggetti particolarmente vulnerabili. Perciò è importante e indispensabile che il governo provinciale si attivi da subito per consentire l’ elargizione del bonus baby sitter. Permettendo inoltre alle lavoratrice e ai lavoratori, in tutti i casi in cui sia possibile, di lavorare da remoto. Sappiamo che la zona rossa non dovrebbe protrarsi oltre le due o tre settimane, tuttavia non possiamo ignorare il grido di aiuto di tante famiglie davvero disperate che non sanno come assicurare la dovuta cura e assistenza ai bambini e ai ragazzini che certo non possono essere abbandonati a se stessi e devono essere anche seguiti nella didattica a distanza.
Auspico indispensabile che gli assessorati competenti a livello provinciale si attivino al più presto. Per non rendere ancora più tragico e difficile questo momento complicato sul piano sanitario ma anche su quello psicologico e sociale.
Lucia Coppola Portavoce dei Verdi del Trentino
consigliera provinciale/regionale
Gruppo Misto/Europa Verde