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AstraZeneca. Trovate 29 milioni di dosi nello stabilimento di Anagni “destinate al Belgio”

E' notizia di oggi infatti, come riportato dal quotidiano La Stampa, quella che AstraZeneca avrebbe "nascosto" 29 milioni di dosi del suo vaccino anti Covid-19 negli stabilimenti dell'azienda Catalent ad Anagni, nel Lazio.

Le vicende intorno alla casa farmaceutica AstraZeneca e al suo vaccino anti Covid-19 si arricchiscono di un nuovo capitolo. Dopo le polemiche con l’Unione Europea sul mancato rispetto degli accordi per la consegna delle dosi, la sospensione (poi revocata dall’Ema) per i casi di trombosi e il botta e risposta con il National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAD) sul presunto invio di dati obsoleti e fuorvianti in merito all’efficacia del vaccino, arriva direttamente dall’Italia una notizia destinata ad alimentare il fuoco delle polemiche intorno alla casa farmaceutica.

E’ notizia di oggi infatti, come riportato dal quotidiano La Stampa, quella che AstraZeneca avrebbe “nascosto” 29 milioni di dosi del suo vaccino anti Covid-19 negli stabilimenti dell’azienda Catalent ad Anagni, nel Lazio. Stando a quanto riporta il quotidiano torinese questa scoperta sarebbe stata fatta direttamente dall’UE a seguito di una visita del Commissario Thierry Breton nello stabilimento dell’azienda a Leida, nei Paesi Bassi, capace di produrre fino a 6 milioni di dosi al mese (che a causa della mancata autorizzazione dell’Ema non possono essere utilizzate in Europa) e attivo dallo scorso settembre.

Inizialmente le dosi prodotte erano destinate alla Gran Bretagna ma, dallo scorso 1° febbraio, con lo stop alle esportazioni dei vaccini, questo flusso di invii si sarebbe interrotto. Il Commissario avrebbe così chiesto ad AstraZeneca dove fossero finite le dosi prodotte negli ultimi due mesi e, non avendo avuto risposta, avrebbe deciso di organizzare le opportune verifiche.

Breton ha così segnalato la vicenda alle autorità italiana che hanno contestualmente disposto un’ispezione, avvenuta lo scorso sabato, all’interno dello stabilimento di Anagni, dove AstraZeneca infiala le dosi dei vaccini, scoprendo così i lotti accumulati.

Lo stesso Governo italiano, attraverso il suo sito internet, ha poi specificato: “Nella giornata di sabato la Commissione europea ha chiesto al Presidente del Consiglio Draghi di verificare alcuni lotti di vaccini presso uno stabilimento di produzione ad Anagni. Il Presidente del Consiglio ha informato il Ministro della Salute, Roberto Speranza, il quale ha disposto un’ispezione che si è tenuta tra sabato e domenica grazie all’opera dei Carabinieri NAS. Dall’ispezione è risultato che i lotti erano destinati in Belgio. Tutti i lotti in uscita vengono controllati dai NAS”.

Tra i primi a commentare la vicenda, è stato l’europarlamentare tedesco Max Weber che, su Twitter, ha invitato la casa farmaceutica a dare le dovute spiegazioni, affermando: “Servono spiegazioni necessarie e con urgenza #AstraZeneca sta immagazzinando decine di milioni di dosi pur non rispettando il contratto europeo. Questo è inaccettabile. L’urgenza è enorme. Dovremmo rifiutare categoricamente qualsiasi esportazione di AstraZeneca prodotta in Europa”.

A seguito della diffusione di questa notizia non si è fatta attendere la replica di AstraZeneca che, come riporta ANSA, ha commentato: “Al momento non sono previste esportazioni oltre ai paesi COVAX. Ci sono 13 milioni di dosi di vaccino in attesa di rilascio del controllo qualità per essere inviate a COVAX come parte del nostro impegno a fornire milioni di dosi ai paesi a basso reddito: il vaccino è stato prodotto al di fuori dell’UE e portato nello stabilimento di Anagni per essere riempito in fiale. L’UE sostiene pienamente la fornitura di paesi a basso e medio reddito attraverso lo strumento COVAX”