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Cultura

Luxor: 3000 anni fa in Egitto

La storia che emerge dalla sabbia dopo secoli di oblìo resta – a prescindere – uno degli eventi più emozionanti per un archeologo.

Se poi ad essere ritrovata è una città che si era data perduta, di cui si sognava il ritrovamento, allora è un gran traguardo.

Nonostante i millenni, dopo 3000 anni, il gruppo di lavoro guidato dall’archeologo-star egiziano Zahi Hawass ha fatto nei mesi scorsi un lavoro eccezionale.

Al momento si tratta di un grande insediamento a Luxor. Niente piramidi. Niente brillantina. Ad essere rinvenute sono mura di abitazione e adiacenze. Qualche scheletro attesta la presenza umana e animale (come in foto) fino alla fine della città.

Sono foto che indicano un alto livello di civiltà. Sono resti che raccontano le abitudini di un popolo. Abitudini di massa. Non faraoniche e non schiavismi. Insomma un tassello non da poco.

Questo tesoro dal valore inestimabile è emerso dallo scorso anno e ha preso corp dal settembre 2020.

Si tratta di segni originali. Si tratta di un libro da scrivere. (MC)

Fonte e foto EFP Ansa web via facebook.

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