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Battelli (M5S) spinge per liberalizzare i brevetti dei vaccini. Intanto l’Italia è quasi tutta in zona gialla

Quasi contemporaneamente a queste affermazioni, è arrivata la notizia che, dalla bozza di monitoraggio redatta dall'Istituto Superiore della Sanità e dal Ministero della Salute, è emerso

Il presidente della Commissione per le Politiche Ue della Camera, Sergio Battelli, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” su Radio Cusano Campus per parlare, tra le varie, della possibilità che vanga sospesa, seppur temporaneamente, la protezione sui brevetti dei vaccini anti Covid-19.

L’esponente del Movimento 5 Stelle ha iniziato il suo intervento toccando proprio il delicato tema della protezione sui brevetti dei vaccini anti-covid. “Biden ha fatto esplodere l’argomento, ma il M5S è da mesi che porta avanti la questione legata alla liberalizzazione dei brevetti dei vaccini. Siamo contenti che vi sia un’apertura anche più ad alti livelli, da Biden, a Draghi, a Von Der Leyen. Non stiamo parlando del Viagra, di qualcosa di facoltativo, stiamo parlando di un vaccino che serve per sbloccare il pianeta. E’ una questione assolutamente fondamentale che va portata avanti. Capisco il profitto, non stiamo parlando di cancellare la proprietà intellettuale, troveremo metodi di compensazione, ma deve essere data la possibilità a tutte le aziende di poter produrre perché ancora oggi muoiono migliaia di persone e milioni si contagiano, non è una questione di profitto, ma di ripartenza del pianeta. Abbiamo tante aziende di italiane che, con la ricetta, il know-how e i macchinari, sono in grado di produrre il vaccino”.

In un altro passo particolarmente rilevante del suo intervento, Sergio Battelli, ha trattato il tema della ricerca scientifica in Europa, affermando: “Dobbiamo sfruttare il Next Generation Ue anche sulla ricerca, perché su alcuni asset strategici l’Europa è indietro. Non possiamo più farci trovare impreparati in caso di altre pandemie. La prevenzione passa dalla ricerca e non possiamo più essere indietro su questo”.

Quasi contemporaneamente a queste affermazioni, è arrivata la notizia che, dalla bozza di monitoraggio redatta dall’Istituto Superiore della Sanità e dal Ministero della Salute, è emerso come l’Italia dal prossimo lunedì dovrebbe essere quasi tutta “gialla”. Sarebbero solo Sicilia e Valle d’Aosta le uniche due arancioni, con nessuna Regione in rosso.

Se Calabria, Puglia e Basilicata dovrebbero cambiare colore diventando gialle, è ancora incerta la situazione legata alla Sardegna con il Ministro Speranza che dovrebbe decidere il colore della regione insulare nelle prossime ore in relazioni ai dati che gli perverranno dalla cabina di regia.

In generale però, l’Italia segna un generale e sensibile miglioramento con sole 5 regioni a registrare un tasso di occupazione delle terapie intensive sopra la soglia (rispetto alle 8 della settimana precedente), con anche il dato nazionale sulle terapie intensive sceso sotto la soglia critica del 30% (27%). L’unico dato negativo sarebbe quello sull’indice Rt, salito a 0.89 e aumentato ancora rispetto allo 0.85 della settimana scorsa, anche se a far ben sperare è arrivato il dato relativo all’incidenza, passato da 146 a 127.

Secolo Trentino