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Lettere al Direttore

Commissione Pari Opportunità e Brigate Rosse

Fratelli d’Italia del Trentino manifesta il proprio sconcerto per l’operato della commissione provinciale per le Pari Opportunità che non ha trovato di meglio che inserire una criminale terrorista, co-fondatrice delle brigate rosse, tra le trentine meritevoli di essere ricordate in un volume a sfondo didattico. La notizia di questa deplorevole scelta, frutto del lavoro di tale commissione, ha già avuto eco nazionale e non poteva andare diversamente per la gravità di tale iniziativa.
Un interrogativo sorge circa la autonomia nel proprio operato della commissione Pari Opportunità: a nostro avviso non è accettabile che tali delicati processi decisionali in seno ad essa non siano sottoposti ad ulteriori organi di controllo istituzionali.
Tutto è tanto più pesante a causa di due tristi coincidenze: la giornata del ricordo delle vittime del terrorismo e l’anniversario dell’omicidio di Aldo Moro e, prima, della sua scorta.
I Trentini sono doppiamente colpiti nella loro sensibilità in quanto Egli  aveva scelto la valle di Fiemme per i suoi periodi di riposo, lasciandovi vividi segni della sua presenza.
Più in generale, riteniamo che la distorsione dei concetti di “memoria” e di “ricordo” che si insinua, con una ambigua proposta di modelli criminali, sia grave, poiché può facilmente travalicare per taluni nei concetti di “modello” e di “esempio”.
Ben altri modelli femminili trentini potrebbero essere elevati alla considerazione ed al ricordo, modelli tratti dal mondo del lavoro, dal volontariato, dal mondo cattolico, ma pare che si voglia valorizzare un modello negativo.
Nessuno si permetta leggerezze su questi ambiti delicati, ricordiamo come ci sono voluti  lunghi anni di braccio di ferro con la Francia prima che questa  acconsentisse alla cattura di terroristi italiani di quell’epoca, latitanti, per la presenza di una sorta di  indulgenza ideologica che ha per lunghi anni determinato la loro libertà e impunità.
Tornando alle scelte per noi fuori luogo della commissione trentina, chiediamo una loro drastica correzione di rotta col ritiro del volume e lo stralcio del capitolo in questione. Ciò consentirebbe di mitigare la gravità delle scelte operate e consentirebbe alla provincia di Trento di essere rinomata per qualcosa e qualcuno di più elevato dei personaggi delle tragiche cronache degli anni di piombo di 45 anni fa.

Roberto Biscaglia
Responsabile Provinciale Organizzazione di Fratelli d’Italia
Presidente del Circolo di Fratelli d’Italia “Città di Trento”

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