Sono iniziate nelle scorse ore le operazioni di dissequestro del lotto di vaccini AstraZeneca, ABV 2856, che erano stati sequestrati dai carabinieri del Nucleo Anti Sofisticazioni e Sanità (Nas) ancora lo scorso marzo a seguito della morte del sottufficiale della Marina Militare.
Lo scorso marzo infatti, l’autorità giudiziaria aveva disposto il sequestro del lotto ABV 2856 di AstraZeneca dopo che un sottoufficiale della Marina Militare era deceduto dopo aver ricevuto una dose di vaccino dal lotto incriminato. Contribuendo, di fatto, ad acuire le polemiche intorno alla casa farmaceutica anglo-svedese e a minare la fiducia della popolazione intorno al suo vaccino anti-Covid.
Oggi, dopo parecchie settimane dal sequestro nei quali sono state effettuate tutte le verifiche del caso, è stato dato il via libera a tale lotto che è stato dissequestrato e contestualmente redistribuito lungo tutta la penisola.
Lo stesso Nucleo Anti Sofisticazione (NAS), come riporta ANSA, attraverso una nota ha spiegato: “Le analisi svolte in un contesto investigativo ad alto tasso tecnico e secondo coordinate scientifiche in costante aggiornamento e con l’interlocuzione di esperti, hanno stabilito che i lotti oggetto di attenzione, oltre ad essere corrispondenti per natura, caratteristiche e composizione con gli altri lotti di vaccino anticovid-19 analizzati, rispecchiano pienamente i parametri qualitativi e sono conformi al dossier di registrazione approvati dall’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali”.
Una volta riconsegnate alle varie strutture sanitarie a cui erano state sequestrare, le dosi potranno tornare regolarmente ad essere somministrate purché le modalità di conservazione rispettino le linee guida per garantire la catena del freddo.
Se questa vicenda sembra essersi conclusa positivamente, le ombre su AstraZeneca non sembrano destinate a scomparire, è notizia di oggi infatti quella che l’UE avrebbe chiesto al Tribunale di Bruxelles di imporre una corposa multa alla casa farmaceutica anglo svedese per i ritardi sulle consegne dei vaccini.
A riportare questa notizia è stata l’agenzia di stampa britannica Reuters, che ha specificato come l’Ue sarebbe pronta a richiedere un risarcimento di 10 euro a dose per ogni giorno di ritardo sulle consegne previste inizialmente, oltre che una salata multa da 10 milioni di euro per ogni violazione del contratto che si riuscirà ad accertare.