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Commissione d’indagine sull’affidamento di minori. Chiesta al Consiglio provinciale proroga di un anno

La Commissione speciale di indagine sull’affidamento di minori ha deciso, oggi, all’unanimità di chiedere al Consiglio provinciale una proroga per poter prolungare di un anno la propria attività che, altrimenti, dovrebbe concludersi nell’ottobre prossimo.

La Commissione speciale di indagine sull’affidamento di minori ha deciso, oggi, all’unanimità di chiedere al Consiglio provinciale una proroga per poter prolungare di un anno la propria attività che, altrimenti, dovrebbe concludersi nell’ottobre prossimo.

Alla base di tale richiesta vi sarebbe l’esigenza, una volta terminate le audizioni, di completare l’indagine con la visita ad alcune strutture impegnate in questo settore.

Si è riunita oggi la Commissione speciale di indagine in materia di affidamento di minori presieduta da Mara Dalzocchio (Lega), per fare il punto del lavoro svolto fino ad ora e prospettare eventuali prossime tappe dell’attività. Mara Dalzocchio ha ricordato che l’organismo ha esaurito le audizioni programmate e che, inizialmente, aveva ipotizzato di effettuare alcune visite a strutture dedicate all’affido di minori.

Tali visite purtroppo non è mai stato possibile realizzarle a causa delle pandemia di Covid-19 e ora che la situazione sembra migliorata si potrebbero finalmente prevedere, ma a condizione che vi sia il tempo per progettare e organizzare i sopralluoghi e gli incontri in queste strutture.

Con queste motivazioni Mara Dalzocchio ha proposto di sottoporre al Consiglio provinciale la richiesta di prorogare di un anno l’attività della Commissione speciale che, in base alla delibera approvata dall’assemblea legislativa nell’autunno del 2019, dovrebbe esaurirsi nel prossimo mese di ottobre.

“Si tratterebbe anche di recuperare gli ultimi mesi del 2019, utilizzati per programmare le audizioni, e poi quelli sottratti all’organismo dalla pandemia” ha chiarito in merito la Presidente Dalzocchio.

Sara Ferrari, esponente del Partito Democatico, dopo aver riconosciuto come l’emergenza Covid abbia impedito il rispetto delle tempistiche, ha aggiunto: “Se la proroga serve per effettuare le visite va bene, anche se sarebbe auspicabile concludere prima di un altro anno il lavoro della Commissione”.

Mara Dalzocchio ha poi precisato come anche Claudio Cia (FdI) si sia mostrato concorde, affermando di non avere nulla in contrario ad un eventuale proroga, specificando inoltre come sarà appannaggio del Consiglio decidere tramite votazione di un’apposita delibera come previsto dal mandato del 2019.

Piero De Gaudenz (UpT) ha condiviso il prolungamento augurandosi che si finisca prima dell’ottobre 2022, mentre Lucia Coppola (Misto) ha osservato che un altro anno sembra un tempo lunghissimo ma che a causa del Covid la richiesta è comprensibile per poter effettuare le visite alle strutture, a meno che l’emergenza epidemiologica non lo impedisca nuovamente.

A seguire anche Luca Guglielmi (Lega), Denis Paoli (Lega) e Katia Rossato (FdI) si sono espressi a favore della proposta di Dalzocchio.

In merito Dalzocchio ha precisato a proposito delle visite che la Commissione dovrebbe effettuare, che la stessa potrebbe recarsi in 3 o 4 strutture al massimo e completare così l’attività prima della scadenza della proroga che il Consiglio concederebbe fino all’ottobre del 2022. Chiedendo poi ai dirigenti degli uffici competenti della Provincia le percentuali sugli allontanamenti dei minori dai nuclei familiari.

Anna Berloffa dell’assessorato alle politiche sociali ha suggerito alla Commissione di dedicare un po’ di tempo all’approfondimento del Progetto P.I.P.P.I. a sostegno delle famiglie e dei minori in situazioni di vulnerabilità, un progetto progetto ministeriale sperimentato negli ultimi 10 anni in tutta Italia.

Di questo progetto la Giunta provinciale ha recepito nel 2019 le linee guida nazionali orientate alla prevenzione delle difficoltà di famiglie e minori per definire percorsi di sostegno. Percorsi che stanno già dando esiti positivi specie nelle situazioni dei nuclei più fragili dove il rischio di allontanamento di minori è particolarmente alto e dove quindi servono interventi di protezione incisivi. La proposta della Provincia è ora quella di estendere la metodologia del progetto a tutto il territorio trentino.

Berloffa ha proposto anche di utilizzare una relazione relativa ad una ricerca sulla violenza subita dai minori, che raccoglie progetti, interventi e servizi messi in atto dalle famiglie per la prevenzione e e la messa in campo di interventi efficaci. Secondo la dirigente, la relazione potrebbe rivelarsi utile alla commissione speciale per integrare il lavoro svolto fino ad oggi, tale proposta è stata accolta favorevolmente da Mara Dalzocchio.

Infine, Sara Ferrari ha osservato che, pur senza voler sintetizzare tutto il lavoro svolto finora, il quadro emerso dalle audizioni gli è parso complessivamente confortante. Aggiungendo come ciò non significhi ignorare le criticità emerse ed evidenziando l’importanza di porre l’accento sulla questione adolescenziale, la fascia d’età in cui sono state riscontrati i maggiori disagi dovuti anche all’emergenza Covid.

Quanto alle visite in presenza alle strutture, Ferrari ha caldeggiato di poter effettuare le già prime nel settembre di quest’anno con un particolare focus proprio sul disagio degli adolescenti ospiti di questi centri.

(Fonte: Consiglio Provinciale Provincia Autonoma di Trento)