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Federazione del centrodestra? Tajani (FI): “per 2023 ragioniamo su grande partito come quello Repubblicano negli Usa”

Il vicepresidente di Forza Italia ha iniziato il suo intervento trattando il delicato tema della federazione del centrodestra. "Bisogna vedere cosa possiamo fare insieme noi del centrodestra,

Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia, è intervenuto nella trasmissione “L’imprenditore e gli altri” su Cusano Italia Tv parlando, tra le varie, della situazione politica italiana e di temi caldi quali l’immigrazione o i rapporti con la Cina.

Il vicepresidente di Forza Italia ha iniziato il suo intervento trattando il delicato tema della federazione del centrodestra. “Bisogna vedere cosa possiamo fare insieme noi del centrodestra, sia la parte che è al governo sia quella che è all’opposizione, per dare una prospettiva a questo Paese durante il governo Draghi per fare in modo che le politiche di questo esecutivo non siano solo quelle volute da PD, M5S e Leu, ma ci sia anche la possibilità di fare sintesi, guardando alle proposte liberali, liberiste, a favore della crescita, dell’industria, dell’impresa, contro la pressione fiscale, noi vogliamo una forte riforma di fisco, giustizia e burocrazia. Dobbiamo capire come coordinarci meglio e qual è la prospettiva del centrodestra alle prossime elezioni politiche. Ci stiamo confrontando su questi temi. Sono parecchie le ipotesi sul tavolo e la fretta è sempre una cattiva consigliera. Stiamo esaminando la proposta di Salvini così come altre, vedremo… Una fusione a freddo sarebbe certamente un errore, guardare al futuro e pensare per il 2023 ad un grande partito tipo quello Repubblicano negli Stati Uniti allora diventerebbe un grande progetto politico. Mettere insieme i voti di FI, Lega e FDI in una sorta di cocktail non ha alcun significato, se invece c’è una strategia, una visione allora diventa un messaggio che si dà agli italiani per credere in un Italia ben governata nei prossimi anni. Le prossime elezioni noi le vinceremo, ma il punto è in che maniera governeremo, con quale formula, come faremo contare l’Italia nel mondo”.

Proseguendo, Antonio Tajani, si è espresso anche su una questione tanto delicata quanto attuale, quale quella dell’immigrazione, asserendo: “Per affrontare la questione dell’immigrazione serve innanzitutto una strategia molto chiara che non può essere soltanto una strategia di ordine pubblico. Certamente bisogna respingere gli immigrati clandestini e rimandarli a casa loro, ma serve una strategia che già era stata attuata dal governo Berlusconi, facendo accordi con i Paesi di provenienza e poi serve una strategia europea con investimenti sostanziosi in Africa per favorire la crescita, combattere il cambiamento climatico, sconfiggere il terrorismo e far crescere i rapporti imprenditoriali tra Africa e Ue, non si tratta di colonizzare l’Africa come stanno facendo i cinesi, ma per esempio puntare su industria di trasformazione che noi possiamo realizzare con gli africani, acquistando poi a prezzi vantaggiose le materie prime estratte a prezzi vantaggiose”.

Sulla Cina invece, Tajani si è espresso così: “Per la Cina il mondo non può essere comandato dal G7? Ma non può essere neanche comandato dai cinesi. La Cina non è un Paese democratico, non ha i requisiti fondamentali per essere il guardiano della pace nel mondo, ha una politica troppo aggressiva, anche se cerca di invadere il continente europeo con le proprie merci non potrà mai essere padrona del mondo e regista della politica globale. Usa e Ue, coinvolgendo anche la Russia, devono isolare la Cina che non può pensare di invadere i nostri mercati con la concorrenza sleale ed uccidere la nostra economia. Il governo Conte ha commesso un errore gravissimo a firmare l’accordo per la via della Seta, mi auguro che il governo Draghi faccia marcia indietro e revochi quell’accordo per noi veramente scellerato”.

Infine, concludendo il suo intervento, il vicepresidente di Forza Italia ha parlato della scelta dei candidati alle amministrative: “Abbiamo sempre detto che bisognava coinvolgere in questa fase della politica nazionale i tanti movimenti civici che ci sono nelle città, che vincono spesso le elezioni locali. Se poi il candidato civico non è all’altezza, è giusto presentare agli elettori un candidato politico, perché bisogna saper governare. Ticket Michetti-Matone a Roma? Non è una novità, quando mi candidai sindaco contro Veltroni presentammo un ticket Tajani-Angelilli, dare un segnale al mondo femminile, sul fatto che il centrodestra crede nella parità di genere significa dare un segnale importante. Roma ha bisogno di una vera rivoluzione che la faccia diventare una grande capitale europea, servono più poteri, basterebbe applicare la legge fatta dal governo Berlusconi”.