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“Salviamo le persone LGBTI da conservatori e fondamentalisti”. La Dalzocchio boccia la proposta del Consiglio d’Europa

Al Consiglio d’Europa, al Congresso dei poteri locali e regionali, si è discusso un progetto teso alla protezione delle persone LGBTI, in relazione all’aumento – a detta dei relatori – dei discorsi d’odio e della discriminazione nei loro confronti. Un tema certamente molto discusso al giorno d’oggi e che ha trovato così terreno fertile nella riunione degli esponenti dei vari Paesi europei.

In particolar modo, la proposta è di integrare l’uguaglianza delle persone LGBTI nelle politiche delle autorità locali e regionali, introducendo iniziative legislative che vietino discorsi e crimini d’odio. Vengono inoltre rivolte dal documento delle raccomandazioni politiche concrete per promuovere i diritti sociali, l’inclusione e il benessere dei cittadini LGBTI, garantendo la sicurezza dei giovani LGBTI a scuola.

Mara Dalzocchio, membro del Congresso dei poteri locali e regionali, ha reagito con ferma opposizione a un simile progetto, pur evidenziando alcuni aspetti condivisibili. “Desidero richiamare il tema dell’uguaglianza tra tutti gli esseri umani, un tema che è anche un valore già incardinato in tanti ordinamenti, come l’articolo 3 della nostra Costituzione” ha sostenuto la Consigliera leghista nel suo intervento in merito alla proposta. “Ho richiamato l’articolo 3 – continua – perché accentua due aspetti: l’uguaglianza di tutti i cittadini senza distinzione di genere od orientamento sessuale; concerne il fondamento dell’eguaglianza, ovvero la dignità, che non dev’essere il fine ma la premessa di ogni lotta alle discriminazioni, tema a cui tengo molto“.

Se ho trovato condivisibile l’attaccamento valoriale all’uguaglianza, ci sono però dei contenuti non condivisibili” prosegue la Dalzocchio: “Innanzitutto i movimenti conservatori vengono accostati a quelli ‘fondamentalisti’, con un ragionamento molto approssimativo e offensivo verso chi sia un conservatore” (il relatore principale della proposta è Andrew Boff, esponente del Partito Conservatore britannico, ndr). Nel documento infatti si legge testualmente: “Si levano voci nei movimenti conservatori e fondamentalisti in Europa che cercano di politicizzare sempre di più le questioni legate al genere e usano le persone LGBTI come capri espiatori, mettendo in discussione la diversità in generale e in particolare i diritti delle persone LGBTI e la legittimità della loro identità“. Un passaggio in cui, di fatto, si accomuna un qualsiasi movimento conservatore a un gruppo fondamentalista.

Si sostiene – prosegue – che i discorsi miranti a delegittimare l’identità LGBT siano in aumento, ma senza fornire prove certe, quasi a dare per scontato che tale fatto sia verificabile concretamente. Inoltre si fa un riferimento dispregiativo a chiunque denunci l’ideologia di genere, definizione messa addirittura tra virgolette come se fosse una sorta di allucinazione o fissazione, mancando di rispetto a chiunque parli di questo“. In particolar modo, il documento segnala come l’uso di espressioni come “propaganda omosessuale”, “ideologia di genere” e “ideologia LGBT” abbiano come obiettivo la creazione di un’ambiguità concettuale: “I commenti offensivi hanno contribuito – si legge nel progetto – a creare un clima ostile sia nei confronti delle persone LGBTI che degli obiettivi delle politiche che ne promuovono la difesa“.

Infine, si parla delle persone LGBTI come se fossero le uniche a essere discriminate. Non è così, c’è chi è discriminato per aver affermato tesi fondamentali, come quella secondo cui nasciamo maschi e femmine e i bambini hanno diritto a un padre e a una madre. Mi dispiace che queste discriminazioni non siano state considerate” ha concluso la Dalzocchio, prima di votare contro la proposta.