Rinforzare il nucleo ispettivo di APPA in termini di disponibilità di personale che svolge attività di vigilanza e controllo e di valutare la possibilità di istituire una polizia ambientale alle dirette dipendenze della direzione APPA è la proposta che il Consiglio della Provincia Autonoma di Trento ha valutato e ha considerato in ottemperanza del D.Lgs 190/2012 c 53 ovvero per aree “come maggiormente esposte a rischio di infiltrazioni mafiose”.
La mozione è stata presentata dalla consigliera provinciale Vanessa Masé, de “La Civica”: “La Provincia, avvalendosi di proprio personale che già al momento lavora a diretto contatto con i Pubblici Ministeri (in particolare quelli facenti parte della Direzione Distrettuale Antimafia) o con organi polizia a livello specialistico, è in grado di fornire e dotarsi di una struttura immediatamente operativa, in grado di favorire immediate ricadute positive sul sistema Provincia, mantenendo un ruolo attivo nelle attività di indagine beneficiando nel contempo di uno strumento straordinario anche come osservatorio sulle principali criticità che, anche potenzialmente, potrebbero interessano il territorio provinciale. L’impiego di proprio personale qualificato, già identificato quale “specialistico” anche dalle altre forze di polizia a carattere nazionale, consente alla nostra Autonomia di potersi esprimere pienamente, senza però il pericolo di incorrere in conflitti di interesse tanto delicati in questi ambiti. Avere, infatti, un Nucleo di Polizia Provinciale specializzato in materia ambientale e posto alle dirette dipendenze del Direttore, operante con la Direzione Distrettuale Antimafia ed in grado di collaborare con le forze di polizia che rappresentano l’eccellenza nazionale sull’argomento, è la massima garanzia dell’indipendenza e terzietà che un organo di controllo possa mai assicurare. Ciò a tutela di chi opera nella legalità ed a monito per chi intende delinquere. Un livello ai quali tutti possono anelare, qualcuno può ipotizzare di raggiungere ma che oggi la PAT ha l’opportunità di concretizzare. Sono questi tutti motivi che sottendono la necessità di un inquadramento in un corpo di polizia provinciale ove la gerarchia è elemento da tutti i soggetti percepito, conosciuto e riconosciuto, grazie a cui sarebbe anche possibile dare corretta e piena applicazione anche alla normativa provinciale spesso ignorata dalle forze di polizia operanti a livello nazionale; il costante rapporto di tale Nucleo con l’Autorità Giudiziaria permette inoltre di creare un effetto di trasferimento di competenze a vantaggio dell’operatività quotidiana posta in essere dalle Polizie Locali e dal personale forestale della PAT. Infatti, ad oggi, vi è una costante azione di supporto svolta dal personale del Nucleo ispettivo in favore delle Polizie Locali laddove queste sono chiamate ad intervenire su tematiche ambientale, assicurando ad esempio uniformità sul territorio provinciale dell’azione prescrittiva di cui alla parte VI-bis del D.Lgs 152/06.”