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Green pass: Sbarra ( Cisl) – Giusto misura uniforme nei luoghi di lavoro. Ora calmierare tamponi, aggiornare protocolli ed affrontare riforma economiche

“E’ condivisibile, anche perché da noi sollecitata , la decisione del Governo di dare regole uniformi e coerenti per l’accesso ai luoghi di lavoro con il green pass è condivisibile e recepisce nostre precise sollecitazioni dopo le troppe asimmetrie, contraddizioni , fughe in avanti e decisioni unilaterali di questa estate da parte di alcune aziende. È un bene anche che si sia sgombrato il campo da inaccettabili sanzioni disciplinari: non potranno esserci né licenziamenti, né demansionamenti o discriminazioni”. 

Lo ha sottolineato oggi il Segretario Generale della Cisl, Luigi Sbarra, in una iniziativa sindacale in Calabria. “Non avevamo e non abbiamo alcun pregiudizio sull’estensione  del certificato verde , che rappresenta un’opportunità per mandare in profondità la campagna di immunizzazione nelle more di una legge sull’obbligo vaccinale, che per la Cisl è la strada migliore per sconfiggere il virus e la crisi economica. Giusta e doverosa l’esenzione e la gratuità dei tamponi per i lavoratori fragili e per le persone affette da patologie certificate .

Rimane invece negativo il nostro giudizio sulla decisione del Governo di non riconoscere una soluzione temporanea e transitoria sulla gratuità dei tamponi per accompagnare una fase di maggiore sensibilizzazione verso incerti e dubbiosi almeno per la durata dell’emergenza sanitaria. 

Vedremo come sostenere questo obiettivo nei prossimi giorni attraverso l’aggiornamento dei protocolli sulla salute e sicurezza, con le relazioni sindacali e la bilateralità nelle categorie e nelle aziende , nel rispetto di un principio di solidarietà che ha sempre escluso che i lavoratori si facciano carico degli oneri su salute e sicurezza.  Del resto sono le stesse imprese ad aver avanzato questa impostazione, e già molte di loro stanno sostenendo i costi. Occorre inoltre calmierare ulteriormente i prezzi dei tamponi troppo onerosi  rispetto a quanto praticato in altri paesi europei. È poi arrivato il momento di andare oltre e ricominciare a parlare di crescita e sviluppo, di investimenti e occupazione , di gestione e soluzione delle crisi, di attuazione   del Pnrr , di mezzogiorno e del controllo delle dinamiche legate ai prezzi ed alle tariffe, affrontando la stagione delle grandi riforme da quella fiscale alle pensioni, dal tema salute e sicurezza nei luoghi di lavoro agli ammortizzatori, dalle politiche attive alla formazione e crescita delle competenze. Su questo chiediamo  al governo ad avviare una fase strutturale e permanente di confronto con le parti sociali nella cornice di un nuovo Patto Sociale per la crescita economica ed il lavoro, l’innovazione e la partecipazione , per la coesione sociale nella prospettiva di unire il paese”.