Matteo Salvini e Richard Gere: come prenderanno il processo i social? Il leader della Lega sta al centro di una bufera in quanto il salvatore delle Pretty Woman (gli over 40 se lo ricordano per questo), pupillo di quella Hollywood impegnata dei concertoni e delle maratone (cosa buona e giusta di per sé) sarà teste. Non in un processo tra poveri. Nel processo del secolo: i confini vanno difesi o aperti per sempre? Questo è il TEMA.
Matteo Salvini si è scagliato subito contro la Sacra Magistratura all’inizio del suo processo che formalmente è stato avviato per il presunto rapimento di 147 migranti mentre era ministro dell’Interno.
I migranti erano a bordo di una nave di proprietà della ONG spagnola Open Arms alla quale il Governo ha dettato tempi lunghi in un tiramolla tra la nave attrezzata e la costa. Questi ritardi sono andati a cozzare con la precedente gestione che era sregolata.
La sinistra italiana ha accusato il Ministro di aver inscenato il sequestro lasciandoli bloccati in mare e mettendo a rischio la loro vita. Tra i testimoni citati nella causa c’è l’attore americano Richard Gere, che ha fatto visita ai migranti a bordo mentre aspettavano al largo delle coste italiane, esempio, per Salvini, della scarsa serietà delle accuse mosse contro di lui.
“Parliamo di Richard Gere. Mi dici quanto sia serio un processo in cui qualcuno arriva da Hollywood per testimoniare sulla mia cattiveria”, ha detto Salvini ai giornalisti dopo la prima udienza di sabato a Palermo. Come altre volte il politico ha la percezione di un processo politico perché la nave sarebbe potuta andare vers la Spagna. Ma il problema è legato alle incaute rotte delle ONG che sopperiscono le carenze evidenti del sistema umanitario europeo non certo italiano, dal momento che l’Italia ha agito sempre da protagonista della prima accoglienza a prescindere dal colore della maglietta. Nessun governo italiano della Lega ha mai attivato protocolli di respingimento attivi. Mancano semmai protocolli universali esatti. Secondo i media internazionali sembriamo una nazione di perdenti, incapaci di agire di fronte a un fenomeno irreversibile: le migrazioni.
Non si ferma la satira che si condensa in un breve concetto: una commedia.
Secondo l’avvocato Giulia Bongiorno l’argomento in questione sarebbe dunque la totale anarchia delle navi in missione ne Mediterraneo. Il Mediterraneo è un mare ampiamente gestibile per cui non si capisce il motivo per cui ci sia questo incessante e francamente ridicolo tentativo di sfuggire a una normazione. È evidente che un mare navigabile con qualsiasi mezzo moderno non ha soluzione alla regolamentazione intranazionale.
Sostiene Matteo Salvini che poiché la nave Open Arms aveva bandiera spagnola, i migranti avrebbero dovuto essere portati in Spagna.
Il suo avvocato Giulia Bongiorno è ricordata per altri processi con teste internazionali: precedentemente ha rappresentato Rafaelle Sollecito nel suo processo con Amanda Knox per l’omicidio di Meredith Kercher.
L’avvocata ha sostenuto che questo processo non dovrebbe nemmeno essere tenuto sotto la giurisdizione italiana perché la nave è spagnola e che una nave battente bandiera spagnola non ha facoltà di attraccare in un porto italiano senza autorizzazione.
Matteo Salvini dal canto suo promette che la madre chiederà l’autografo all’attore.
Da come il fatto viene venduto dai media sembra una guerra tra mondi.
In mattinata il Papa durante l’Angelus ha toccato il tema della Libia e della Giornata Missionaria parlando del dovere di aiutare gli uomini e di salvare le vite umane. Un riferimento indiretto al Mediterraneo risulterebbe come una sorta di presa di posizione da parte del Vaticano su questo argomento schedulato nella settimana trascorsa.
Richard Gere aveva preso parte alla maratona di solidarietà ed era salito sulla nave Open Arms. I VIP inglesi e americani lo fanno spesso. Aste benefiche. Filantropia. Impegno sociale e umanitario. La questione sta facendo ampiamente discutere il web di tutto il mondo: non siamo qui per parlare solo di politica. (MC)