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Covid. Crisanti: “Dimentichiamoci l’immunità di gregge, dovremo tenere a bada il virus con i richiami vaccinali”

Crisanti ha iniziato il suo intervento parlando delle tempistiche dell’efficacia dei vaccini: "I dati sono stati recentemente resi pubblici da uno studio su 4 milioni di vaccinati, che dimostrano come la capacità dei vaccini di proteggere dall’infezione dopo 6 mesi cala dal 95% al 40% e la protezione contro le complicazioni gravi cala dal 90% al 65%".

Il Professor Andrea Crisanti, microbiologo, è intervenuto nel corso della trasmissione “Restart 264” su Cusano Italia TV, tornando a parlare dei vaccini anti Covid e ribadendo come, per lui, la terza dose dovrebbe essere parte integrante del processo di vaccinazione.

Crisanti ha iniziato il suo intervento parlando delle tempistiche dell’efficacia dei vaccini: “I dati sono stati recentemente resi pubblici da uno studio su 4 milioni di vaccinati, che dimostrano come la capacità dei vaccini di proteggere dall’infezione dopo 6 mesi cala dal 95% al 40% e la protezione contro le complicazioni gravi cala dal 90% al 65%“.

Per il microbiologo questo calo metterebbe in serio dubbio la possibilità di raggiungere l’immunità di gregge, con lo stesso che ha specificato: “Sono cali molto significativi che mettono in serio dubbio la possibilità di raggiungere l’immunità di gregge, un obiettivo che secondo me ci dobbiamo dimenticare. Per mantenere l’immunità di gregge ogni mese dovresti rivaccinare un sesto della popolazione già vaccinata”.

Parlando della situazione odierna invece ha affermato: “Siamo in una situazione in cui raggiungeremo un equilibrio, in cui il virus ha un certo livello di trasmissione e lo possiamo bloccare vaccinandoci, con la terza dose che a mio avviso deve essere parte del processo di vaccinazione, e mantenendo determinate precauzioni, come l’uso delle mascherine nei trasporti e nei luoghi pubblici affollati. Mantenendo questo livello di precauzione spero che raggiungeremo una situazione il più possibile lontana da quella della Gran Bretagna”.

Proprio paragonando la situazione covid italiana a quella britannica, Andrea Crisanti ha poi concluso: “Al momento la differenza con la Gran Bretagna, oltre al fatto che loro hanno abbandonato tutte le precauzioni, è dovuta al fatto che noi abbiamo vaccinato più tardi e quindi siamo più protetti. Da dicembre-gennaio emergerà la maggiore suscettibilità dell’infezione a livello della popolazione. Vaccinare con la terza dose fragili e anziani è corretto, ma non è sufficiente, perché se non vaccineremo tutti con la terza dose fra poco avremo livelli di trasmissione particolarmente importanti”.