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Taiwan: soldati statunitensi sul posto

La leader di Taiwan, Tsai Ing-wen, ha recentemente ammesso per la prima volta che truppe statunitensi sono presenti a Taiwan. Il 28 ottobre il portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin, ha risposto che chi dimentica i propri antenati e separa il paese non finisce mai bene.

Tsai Ing-wen ha ammesso durante un’intervista che le truppe statunitensi sono presenti a Taiwan per addestramento, e ha affermato che la cosiddetta “minaccia” dall’entroterra cinese aumenta ogni giorno.

In risposta, Wang Wenbin ha affermato che la Cina si oppone fermamente a qualsiasi forma di contatto ufficiale e relazione militare tra gli Stati Uniti e la provincia di Taiwan, così come all’interferenza degli Stati Uniti negli affari interni del Paese.

Wang Wenbin ha inoltre sottolineato come sia inutile promuovere o sostenere l’“indipendenza di Taiwan” perché è una strada senza ritorno. Nessun paese o persona dovrebbe sottovalutare la ferma volontà, la determinazione e la forte capacità del popolo cinese di difendere la sovranità nazionale e l’integrità territoriale, altrimenti falliranno sicuramente di nuovo.

Taiwan è stata autorizzata a partecipare ai forum delle Nazioni Unite in passato, come l’Assemblea mondiale della sanità, spesso come osservatore. Ma Pechino ha impedito tale partecipazione negli ultimi anni perché non gli piace l’attuale leadership di Taiwan, che proviene dal Partito Democratico Progressista tradizionalmente indipendente. Blinken ha detto: “L’esclusione di Taiwan mina l’importante lavoro dell’ONU e dei suoi organi collegati”.

Per ora, sembra che l’amministrazione Biden si attenga pubblicamente alla politica americana di “Una Cina”.

Allo stesso tempo però ha definito da che parte staranno gli Stati Uniti nel caso di un aumentare delle ingerenze a livello anche militare.

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