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Ancora fumata nera per l’elezione del Vicepresidente del Consiglio provinciale. Le opposizioni non riescono a trovare un nome?

Ancora nulla da fare per l’elezione del nuovo Vicepresidente del Consiglio provinciale dopo le dimissioni di Alessandro Olivi nel 2020. La questione, affrontata nel corso dell’odierna sessione del Consiglio, si è risolta con un’ampia discussione che ha coinvolto maggioranza e minoranza. Quest’ultima, a nome del garante delle minoranze,  Paola Demagri (Patt) ha dichiarato di aver trovato un accordo sul punto 2, l’elezione del vicepresidente del Consiglio provinciale chiedendo nel contempo alla Maggioranza se abbia trovato un accordo sulla rimessa in discussione della figura dell’attuale Presidente.

Prendiamo atto che le Minoranze non intendono nominare un vicepresidente ha replicato Alessandro Savoi (Lega), solo per il rancore che provano nei confronti per l’attuale Presidente. Una vergogna, un’anomalia delle Minoranze di questo Consiglio, ha aggiunto, che hanno una grave responsabilità. Un’intervento che ha poi mosso l’intera Lega.

Infatti il Consigliere provinciale Roberto Paccher ha osservato che si è ripetuta la solita sceneggiata: le Minoranze non hanno trovato nessuna convergenza su nessun nome e il Presidente Kaswalder è stato più volte confermato in quest’aula dalla Maggioranza.

Sara Ferrari (PD) ha osservato che la Maggioranza non ha compreso che la linea dell’opposizione non è cambiata: abbiamo l’accordo sul vice, ma la conditio sine qua non per nominarlo è che il Presidente sia un altro e questo rimane il tema fondamentale.

Il Patt non sta cercando assolutamente nulla, ha osservato Michele Dallapiccola (Patt), ma sta solo assolvendo il suo ruolo di garante delle Minoranze.

Il consigliere Alex Marini, che aveva manifestato pubblicamente la sua disponibilità a essere eletto Vicepresidente, ha chiesto ripetutamente la parola ed ha invitato con toni molto accesi il Presidente Kaswalder a dire chiaramente, affinché resti agli atti, che non si intende dare la parola al consigliere dei 5 Stelle, mentre agli altri si concedono almeno 3 minuti per una replica.

Denis Paoli (Lega) ha stigmatizzato il comportamento delle Minoranze, dal quale emerge la difficoltà a trovare un accordo, ribadendo ancora una volta come Maggioranza la spedizione al mittente della sfiducia del Presidente: la Minoranza sta scrivendo una pagina vergognosa.

Mara Dalzocchio (Lega) ha descritto la situazione come inaccettabile e imbarazzante: se manca il vicepresidente è perché si è dimesso per aver commesso qualcosa di moralmente inaccettabile. Le Minoranze devono assumersi il compito di sostituirlo, senza porre condizioni, devono prendersi la loro responsabilità.

La consigliera Lucia Coppola (Misto-Verdi per l’Europa) ha obiettato che, se vogliamo parlare di questione morale, c’è stata due volte una sentenza a carico dell’attuale Presidente. Ha poi deprecato il tono in cui sta avvenendo il dibattito, osservando che il consigliere Marini stava solo chiedendo i tre minuti concessi a tutti: esacerbare le cose non è utile e non serve a nessuno.