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Bressanone: usa il pass del fratello, pizzicato

I militari della Compagnia Carabinieri di Bressanone hanno denunciato un uomo, un 48enne agricoltore della val d’Isarco, per il reato di sostituzione di persona.

I militari della compagnia di Bressanone e delle stazioni CC dipendenti hanno condotto nei giorni scorsi, anche congiuntamente al nucleo antisofisticazioni e sanità (NAS) dei Carabinieri di Trento (che ha competenza su tutta la Regione Autonoma Trentino Alto Adige), controlli su larga scala presso esercizi pubblici di somministrazione di alimenti e bevande. Tali controlli vengono svolti quotidianamente dalle singole pattuglie ma talvolta vengono organizzati in maniera massiva dalle compagnie con il supporto del NAS. Anche oggi (sabato – ndr) sono in pieno corso controlli in bar e ristoranti in giro per la provincia (per cui in caso di sanzioni sarà riferito nei prossimi giorni – ndr). I militari dell’Arma verificano la titolarità della presenza delle persone nei luoghi chiusi sulla base del possesso della “certificazione verde” alias “green pass”, sanzionando le persone che ne sono sprovviste e sanzionando altresì gli esercenti e i datori di lavoro che non effettuano i controlli e/o che non applicano le regole di prevenzione dei contagi (quali ad esempio indossare e far indossate le mascherine o rendere disponibili i disinfettanti per le mani).

Le persone controllate finora, tra avventori, datori di lavoro e impiegati sono state migliaia.

Singolare il caso di Bressanone ove presso un pubblico esercizio per la ristorazione un avventore ha fornito ai carabinieri un codice QR che al controllo con l’applicazione “VerificaC19” è risultato regolare. Peccato che al militare non sia sfuggito che il nome di battesimo sul “green pass” fosse diverso da quello sul documento d’identità. Svolto un rapido controllo, i carabinieri hanno scoperto che il certificato era del fratello della persona che stava pranzando. e probabilmente il pranzo gli sarà andato un po’ di traverso quando i carabinieri lo hanno invitato a nominare un avvocato di fiducia poiché lo stavano denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Bolzano per il reato di sostituzione di persona, reato che peraltro prevede la pena della reclusione fino a un anno.

Non sappiamo se e perché l’uomo non avesse un green pass proprio ma la cosa a ben vedere è di scarsa importanza innanzi al fatto che andasse col green pass altrui a mangiare – senza mascherina quindi – in mezzo ad altre persone, potenzialmente alzando sensibilmente il rischio di essere contagiato e quindi poi anche di contagiare.

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