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Lo sciamano di QAnon ha fatto ricorso

La vuole far annullare quella sentenza e non è il solo. Ritornare da capo sul caso per il sistema giudiziario è possibile in USA solo se si dimostra che il precedente legale ha pasticciato. Facile. Pensate voi. Quasi impossibile. Bisogna portare prove che gli atti sono sbagliati.

Jacob Chansley, il cosiddetto sciamano di QAnon, ha presentato ricorso per annullare la sua dichiarazione di colpevolezza e la condanna a 41 mesi di prigione per il suo ruolo nella rivolta in Capitol, la protesta contro Biden del 6 gennaio al Campidoglio.

Il giovane era un simbolo del mondo esotetico ma poco dopo le cose sono cambiate. Chansley è diventato un simbolo dell’insurrezione, quando centinaia di altri sostenitori dell’allora presidente Trump hanno interrotto la convention in strada e e il gruppo di Riots ha assunto un ruolo guida e un peso politico dopo la vittoria elettorale del presidente Biden.

Non è andato tutto bene per il gruppo e la proverbiale libertà di manifestare il proprio credo e pensiero anche in USA ha due pesi e misure. DIPENDE da chi manifesta e contro chi. Troppo pericoloso per gli equilibri internazionali concentrati contro le sette islamiche, tollerare le sette in casa loro. Ecco servito il caso.

Tale legge che delegittima talune sette di primatisti è stata fortemente voluta da Trump e ha colpito in primis i suoi sostenitori: lo scopo era stato chiarito dallo stesso ex presidente, escludere neo ateisti, KKK e QAnon dalla parte politica attiva. Principalmente.

L’appello è arrivato dopo che Chansley ha sostituito il suo avvocato difensore Albert Watkins con un nuovo avvocato, John Pierce, che a un certo punto aveva rappresentato Kyle Rittenhouse.

Allo stesso modo ha portato ricorso il secondo dei condannati. La settimana scorsa. MC