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Politica locale

Tutto quello che non torna sui finanziamenti del Comune di Trento all’unità cinofila dopo l’esclusione dal bando

Una vera e propria beffa per il Comune di Trento, il quale, a distanza di un anno, è rimasto escluso dalla graduatoria dei progetti vincitori ammessi al finanziamento del Dipartimento delle Politiche Antidroga per l’istituzione di una unità cinofila e su cui è intervenuta, attraverso una interrogazione consiliare, congiuntamente con il consigliere di Onda Civica Trentino, Andrea Maschio, la Consigliera di Si Può Fare!, Silvia Zanetti.

Un progetto dalla modica spesa di 100.000,00 euro per il Comune, da finanziare tramite partecipazione dello stesso ad un bando del Dipartimento delle Politiche Antidroga. Una partecipazione – ha continuato la consigliera incalzando il Sindaco nella seduta di ieri – con esito tuttavia negativo, che, nel luglio 2021, ha visto il Comune di Trento, questa volta senza che nessuno ne parlasse, risultare escluso per non avere raggiunto il punteggio minimo di 60/100 dalla graduatoria dei progetti vincitori ammessi al finanziamento, a differenza della vicina Bolzano”. “Ma, nonostante questo, l’amministrazione ha deciso di finanziare comunque, spendendo oltre 80.000 euro per proseguire nell’istituzione dell’unità cinofila“. Dopo il danno, la beffa, verrebbe da dire.

La Giunta Comunale, infatti, nel giugno di quest’anno aveva già approvato uno schema di accordo per l’addestramento delle Unità Cinofile del Corpo di Polizia Locale di Trento per la cifra di 21.000 euro, con fondi da impegnare subordinati all’approvazione dell’assestamento di bilancio.

“Quest’esclusione – che ora appare ora come un vero e proprio danno nei confronti della comunità, n.d.r– porta con sé molti interrogativi ai quali riteniamo sia doveroso dare delle risposte concrete. A maggior ragione se si pensa che solo lo scorso 2 settembre, è stato previsto un impegno di spesa per l’acquisto di un mezzo per l’Unità Cinofila di 32.940,00 euro. Soldi che ora usciranno dalle casse dell’amministrazione comunale senza la possibilità di alcun finanziamento in grado di coprire le spese. Verrebbe da chiedere alla Giunta come giustifica l’uso di fondi comunali su un progetto bocciato, evidentemente perchè ritenuto non meritevole di ottenere il punteggio minimo previsto dal Dipartimento per le politiche antidroga”, ha concluso.