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Società

La variante Omicron potrebbe non essere rilevata dai tamponi

La nuova variante Omicron potrebbe non essere rilevata dai tamponi così come per altre varianti. A dirlo la dottoressa Angelique Coetzee, presidente della South African Medical Association, che ha affermato di ritenere che i test rapidi di Covid non sempre raccolgano la variante.

Martedì ha detto a un comitato scientifico e tecnologico: “Il test rapido mostra ancora falsi negativi nel primo periodo.

“Abbiamo pazienti che hanno aspettato una settimana e hanno ancora mal di testa e poi fanno la PCR ed è positivo”.

Tuttavia, il capo dell’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito, la dott.ssa Susan Hopkins, ha assicurato ai parlamentari che si può fare affidamento sui test del flusso laterale per rilevare la variante mutante.

Ha detto: ” I dispositivi a flusso laterale rileveranno sia l’infezione asintomatica che quella sintomatica. Sono stati utilizzati in modo molto efficace ormai da quasi un anno nella popolazione del Regno Unito. Quello che sappiamo è che nel complesso rileverà circa il 50% dei casi rispetto alla PCR, ma rileverà circa l’80% o anche più di quello delle persone che hanno quantità elevate di virus e quindi sono a più alto rischio di trasmissione per gli altri.

Intanto un test antigenico combinato in grado di distinguere il covid dall’influenza, riconoscendo anche la variante Omicron del coronavirus. Prevede di lanciarlo a inizio 2022 la svizzera Roche. L’esame sarà eseguito da un operatore sanitario e darà risultati in 30 minuti. Il kit sarà disponibile da gennaio nei Paesi che accettano il marchio Ce, ma il gruppo basilese intende richiedere anche l’approvazione negli Usa.

Intanto il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha fornito un quadro sulla situazione in Italia. “L’arrivo dell’inverno e la diffusione della variante Omicron – dalle prime indagini, molto più contagiosa di quelle finora prevalenti – ci impongono la massima attenzione nella gestione della pandemia” da covid. “I contagi sono in aumento in tutta Europa: nell’ultima settimana, all’interno dell’Unione europea, si sono registrati in media 57 casi al giorno ogni 100.000 abitanti. In Italia, l’incidenza è più bassa, quasi la metà, ma è comunque in crescita”, ha affermato il premier intervenendo in Aula alla Camera in vista del Consiglio Ue al via da domani. Per contrastare il Covid, “dobbiamo essere prudenti, ma ci avviciniamo al Natale più preparati e più sicuri”, ha poi sottolineato all’indomani della proroga dello stato di emergenza fino al 31 marzo 2022.

Secolo Trentino