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Ambiente

Prevenzione e sicurezza sulle nostre strade: approvato odg Cavada su termocamere per scongiurare gli investimenti di animali

È stato approvato nel corso della seduta del Consiglio provinciale l’ordine del giorno presentato dal Consigliere provinciale Gianluca Cavada che prevede in primo luogo di promuovere e incentivare l’utilizzo dei fondi europei, coinvolgendo i comuni e le comunità territoriali, per l’installazione in via sperimentale di sistemi attivi atti a scongiurare gli investimenti di animali selvatici, basati sull’utilizzo di termocamere a infrarossi che individuano la reale presenza dell’animale a bordo strada, così da allertare anticipatamente gli automobilisti e scongiurare gli investimenti; in secondo luogo prevede di valutare l’inserimento, anche nel prossimo Piano di Sviluppo Rurale, di una misura che permetta di finanziare tali sistemi di prevenzione attiva così come sopra descritti.

“Si tratta – ha spiegato il Consigliere Cavada – di un problema particolarmente sentito per chi vive nelle valli. In questi anni è stato constatato un costante aumento degli ungulati – che sono passati dai 20 mila del 1971 agli oltre 75 mila del 2021 – e un contestuale aumento degli incidenti che sono aumentati nel corso di quest’ultimo anno di oltre il 20%. Certamente vi possono essere soluzioni considerate green, ma dobbiamo tener conto anche dell’impatto ambientale di tali opere che vengono spesso frettolosamente spacciate come la panacea a tutti i problemi relativi alla convivenza tra uomo e animali. Una soluzione percorsa in altri Paesi europei è la predisposizione di attraversamenti obbligati, cosiddetti “ponti verdi”, oppure sottopassi. Questa soluzione presenta però dei forti vincoli legati ai costi di realizzazione in relazione all’estensione viaria delle valli del Trentino e, pertanto, se ne può immaginare una realizzazione solo in un numero limitato di luoghi che presentano le caratteristiche appropriate.

Un’importante innovazione in questo campo è rappresentata da un nuovo sistema attualmente in via di sperimentazione nella Valle del Chiese su incarico della Rete di Riserve della valle. Questo sistema si basa sull’utilizzo di termocamere a infrarossi in grado di individuare con precisione, sia di giorno che di notte, gli animali che stanno per attraversare: le termocamere individuano la presenza a bordo strada degli animali e i sistemi di avvertimento luminoso entrano quindi in funzione solo in caso di reale pericolo. Si tratta quindi di un sistema che mira ad avvisare in tempo reale gli automobilisti, che a loro volta, sapendo che il segnale corrisponde ad una presenza effettiva di pericolo, rimangono vigili e non sono soggetti al fenomeno dell’assuefazione. Il costo di queste installazioni può variare dai 50 mila ai 100 mila euro. Per questo tipo di progetto il finanziamento può essere coperto al 100% dai fondi europei attualmente stanziati per le misure FAS – Bandi del Piano di Sviluppo Rurale (PSR), misura 4.4.3, che rimarranno in vigore fino al 2022”, ha affermato il Consigliere Cavada. 

Quello relativo agli ungulati è un problema sempre più attuale e sentito in Trentino di cui negli anni più recenti si è registrata una continua crescita. Considerata la conformazione del nostro territorio e il numero di esemplari di fauna selvatica presenti, incluse specie della Direttiva Habitat, è evidente che la possibilità di vedersi coinvolti in questo tipo di incidenti, in particolare in determinati periodi dell’anno, è molto alta.

Gli animali coinvolti sono, principalmente, cervi e caprioli, ma tra le vittime si contano anche cinghiali, tassi e altri animali di tutte le dimensioni. Questi, il più delle volte, non muoiono con l’impatto, ma restano agonizzanti a bordo strada, fino a che non intervengono la guardia forestale o le associazioni di cacciatori locali. Inoltre, questi impatti improvvisi mettono a repentaglio l’incolumità di chi si trova a bordo dei veicoli coinvolti, veicoli che a loro volta spesso rimangono gravemente danneggiati. Secondo una legge del 1991, poi abrogata dalla Finanziaria del 2015, la Provincia Autonoma corrispondeva un indennizzo: ora l’ente non risarcisce più gli automobilisti. Il rimborso totale è rimasto comunque a carico delle finanze pubbliche nel caso sia dimostrata la responsabilità dell’amministrazione.

Per tutti questi motivi, al fine di limitare il fenomeno degli investimenti, nella Provincia Autonoma di Trento sono stati messi in campo vari sistemi, tra cui: l’installazione a bordo strada di sagome a forma di animale, in modo da attirare l’attenzione dell’automobilista e farlo rimanere vigile sui tratti più a rischio; l’utilizzo di cartelli luminosi nei punti più soggetti al passaggio; l’installazione di specifica segnaletica verticale lungo le arterie con più incidenti registrati, così da ricordare agli automobilisti di limitare la velocità; l’installazione di segnalatori acustici atti a spaventare gli animali in procinto di attraversare.

Tutti i sistemi sinora adottati si sono però rivelati, di fatto, non sufficientemente efficaci: alla lunga generano assuefazione, sia negli automobilisti che negli animali, e perdono così il loro effetto di prevenzione. La prudenza da parte degli automobilisti è ovviamente importante, anche se non sempre è facile evitare un animale che improvvisamente compare sulla carreggiata. D’altra parte è altrettanto necessario intervenire per garantire alla fauna selvatica la possibilità di spostarsi all’interno del suo habitat, incrementando la connettività ecologica del nostro territorio.