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Economia

Caro carburanti, cresce la rabbia nell’autotrasporto. CNA Fita regionale: “È più conveniente fermarsi anziché lavorare”

Monta la rabbia nel settore autotrasporto e il rincaro dei carburanti è la goccia che fa traboccare il vaso. A lanciare l’allarme sono state le associazioni nazionali dell’autotrasporto che, unite sotto la sigla Unatras, hanno scritto una lettera preoccupatissima al Governo, al quale chiedono di andare “oltre l’indifferenza” dando risposte concrete. CNA Fita regionale si associa all’appello, aggiungendo anche proposte per le Province di Bolzano e Trento. 

“Sul mondo dell’autotrasporto si è abbattuto è un ciclone spaventoso – spiega Azem Celhaka, presidente del mestiere Trasporto merci di CNA Fita Trentino Alto Adige -. Il malcontento è diffuso tra le imprese. C’è il rischio concreto che sia più conveniente spegnere i motori anziché continuare a viaggiare”.

Il settore è fondamentale per l’economia italiana e regionale: oltre l’80% delle merci viaggia su gomma, ancor di più durante la pandemia. “Un migliaio di piccoli operatori in regione, in media 5 addetti ad azienda (in totale oltre 5.000 lavoratori), sono da un anno e mezzo alle prese con il rincaro dei carburanti, che negli ultimi mesi ha galoppato non accenna a placarsi – aggiunge la CNA Fita regionale – Gli aumenti vertiginosi delle materie prime, di luce e gas riguardano anche il gasolio per autotrazione, con un aumento in un anno di oltre il 25%, e il GNL (Fas naturale liquefatto), che registra rincari ancor più elevati. Tanto che – chiosa Celhaka – siamo stati costretti a rimettere in strada i motori diesel e fermare l’acquisto di nuovi mezzi ecologici a GNL. In queste condizioni, non siamo solo in crisi, ma non abbiamo più elementi certi per programmare l’attività della prossima settimana. Né possiamo scaricare tutti i rincari nelle tariffe, a causa di contratti pregressi. Molti stanno viaggiando in perdita”. 

Le proposte di Unatras al Governo, condivise da CNA Fita sono: provvedimenti economici di sostegno alla categoria, quali crediti di imposta per i maggiori costi sostenuti per i carburanti; meccanismo di adeguamento automatico per l’aumento del gasolio; ripubblicazione aggiornata dei costi di esercizio che gravano sugli autotrasportatori; tavolo di lavoro permanente sulle regole di settore.

A livello regionale, la CNA Fita insiste sulla necessità di realizzare parcheggi e un’area attrezzata con servizi sull’Autobrennero nel tratto Egna-Vipiteno, sul quale ogni giorno si formano code di almeno 30 chilometri. La categoria chiede inoltre di attivare percorsi formativi ad hoc per reclutare e formare personale qualificato. Necessario, infine, realizzare nuove aree per i Tir in sosta tra Bolzano e la Bassa Atesina. 

Nella foto: Azem Celhaka, presidente CNA Fita Trasporto Merci Trentino-Alto Adige