Sono molte le voci di dissidenti, che non sarebbero concordi con il Presidente Putin nel portare avanti questa campagna militare che – rispetto al previsto – presenta due epiloghi importanti, la rapida involuzione o una lentissima e lunga guerra permanente.
Chi auspica cosa: il Cremlino non ci sta, questa campagna non deve impoverire ulteriormente la Federazione Russa, un ex insider del governo russo dice che Putin potrebbe non essere così sicuro come pensa di essere (Foto: James Waterhouse (@JamWaterhouse) / Twitter).
Il Colpo di stato che aleggia nell’aria viene così a ripresentarsi al tavolo: Andrei Kozyrev, che ha servito la Russia nel primo governo post-sovietico nel 1990, ha detto che il dissenso potrebbe crescere tra gli alleati del presidente. Negli ultimi giorni da Mosca sono emerse notizie secondo cui c’è un crescente nervosismo e rabbia da parte di alcuni influenti personaggi intorno a Putin per l’invasione dell’Ucraina.
La campagna sarebbe dovuta durare 5/10 giorni, invece al giorno XVII si presentano pesanti bombardamenti nella notte, a danno di obiettivi a casaccio, residenziali e non, servizi e non, un completo accerchiamento con l’apertura di un quarto fronte, ma specialmente la resistenza e il respingimento segnano nettamente il passo. Chi sta con chi emerge in modo chiaro, le truppe russe non possono andare oltre, la loro zona di influenza è coperta da tempo, ormai siamo alla terza settimana di un conflitto che – dopo le prime – presenta opposizione.

Si dice che il leader russo fosse convinto che la difesa dell’Ucraina sarebbe stata interrotta in pochi giorni sulla base delle informazioni raccolte dagli agenti segreti che hanno premeditato sul territorio.
Invece, i soldati che sono rimasti fedeli a Kiev, supportati tenacemente dalla cittadinanza, hanno montato una resistenza sbalorditiva e gli alleati occidentali si sono radunati per imporre sanzioni paralizzanti, così come politiche per tagliare il commercio di energia con la Russia, blocco dei pagamenti e embargo commerciale spontaneo, forse la novità di questa guerra dove non si scappa dalle zone dove si combatte ma si isola l’aggressore.

L’intelligence militare ucraina ha affermato che otto generali russi coinvolti nella lenta campagna di terra sono stati licenziati in poco più di due settimane. L’ex ministro degli Esteri fu incaricato da Boris Eltsin di ricostruire le relazioni oltre la cortina di ferro dopo il crollo dell’Unione Sovietica e fece parte del governo durante il tentativo di colpo di stato del 1991 lanciato dagli estremisti comunisti. “Con Putin, mi aspetto molto che cresca la resistenza e che cresca il malcontento che si risolverà in un modo o nell’altro.
La giornalista dissidente Farida Rustamova ha affermato questa settimana di essere stata informata che i funzionari del Cremlino stanno “denunciando privatamente” l’invasione dell’Ucraina come un “clusterf***”. Fonte QUI Kremlin insiders call Ukraine war a ‘clusterf—k’: report (nypost.com)
Il presidente Zelensky ha paragonato le forze del Cremlino allo Stato islamico dopo che il sindaco di Melitopol è stato rapito. Kirill Timoshenko, vice capo dell’ufficio presidenziale, ha pubblicato un video sul sito di social media Telegram che, a suo dire, mostrava un gruppo di uomini armati che trasportavano il sindaco Ivan Fedorov attraverso una piazza. In un discorso video, il presidente ha detto: “Sono passati a una nuova fase del terrore, in cui cercano di liquidare fisicamente i rappresentanti delle legittime autorità locali ucraine”. Fonte QUI Dysfunction and self-deception stalk Kremlin but who will stand up to Putin? | Russia | The Guardian MC