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In Russia ancora polemiche contro Chanel. Appesi adesivi con il logo della maison francese e l’immagine di Hitler

In Russia non si placano le polemiche contro la famosa casa di moda francese Chanel, rea di aver aderito all'embargo disposto a seguito delle sanzioni dell'Unione Europea.

In Russia non si placano le polemiche contro la famosa casa di moda francese Chanel, rea di aver aderito all’embargo disposto a seguito delle sanzioni dell’Unione Europea.

La casa di moda parigina infatti, ha deciso di adeguarsi alle sanzioni disposte dall’UE e non vendere più i suoi prodotti in Russia, arrivando a chiudere tutti i propri negozi. Non solo, Chanel avrebbe anche deciso di smettere di cedere i propri articoli a coloro che li porterebbero in Russia e sembra, più in generale, a tutti i russi.

Chanel, come riporta Repubblica, avrebbe confermato la nuova policy aziendale con un comunicato in cui conferma il divieto “di vendita, fornitura, trasferimento o esportazione, direttamente o indirettamente, di beni di lusso a qualsiasi persona fisica o giuridica, entità o organismo in Russia o per l’uso in Russia“.

Tale decisione ha creato subito molto clamore, in Russia sono state molte le persone che si sono lamentate di questo embargo, ritenuto iniquo e portatore di sentimenti russofobi. Alcune influencer sovietiche sono arrivate a distruggere pubblicamente le proprie borse di Chanel in segno di protesta verso le recenti decisioni della casa di moda parigina.

La prima ad intraprendere questa iniziativa, come riporta l’agenzia di stampa ucraina Unian, con la notizia ripresa anche da SkyTg24 e Repubblica, è stata l’attrice e influencer Maryna Yermoshkina che, poco prima di distruggere con una forbice la sua borsa Chanel, ha dichiarato: “Non un singolo articolo o marchio vale il mio amore per la mia Patria e il rispetto di me stessa. Sono contro la russofobia e sono contro i marchi che sostengono la russofobia. Se possedere Chanel significa vendere la mia Patria, allora non ho bisogno di Chanel“.

L’esempio di Maryna Yermoshkina è stato rapidamente seguito da molte altre influencer che hanno deciso di unirsi al coro di protesta e hanno postato sui social video ed immagini, con l’#byebyechanel, facendo letteralmente “a pezzi” le loro costose borse Chanel.

Ad alimentare la fiamma della polemica è arrivata la notizia, riportata dal sito russo Readovka.news, che i negozi di Chanel a Mosca sarebbe stati tappezzati di adesivi del simbolo di Chanel (la doppia C) unito ad un’immagine del taglio di capelli di Adolf Hitler. Così da creare un immagine che ricordi il volto del dittatore tedesco.