“Siamo assolutamente importanti per il futuro dell’Italia, oggi come allora, siamo in politica perché rappresentiamo qualcosa che senza di noi non esisterebbe”.
Così è iniziato il discorso di Berlusconi, “il primo in presenza dopo quasi 3 anni“, tra uno sventolio di bandiere mentre il leader entra all’interno dell’Hotel Parco dei Principi e le tante urla “Silvio, Silvio!” da parte dei suoi ascoltatori. Berlusconi ha parlato per oltre 40 minuti, spesso a braccio senza leggere, dichiarando apertamente di tagliare il suo discorso (di oltre 19 cartelle) perché “molto lungo”. Un vero “one man show”, in cui il leader 85enne ha toccato tutti i principali temi di attualità.
“In questi 28 anni abbiamo scritto la storia. Abbiamo creato il bipolarismo in Italia, abbiamo reso possibile l’esistenza di un centrodestra di governo, un centrodestra che senza di noi non sarebbe mai esistito, non esisterebbe oggi e non potrebbe esistere neppure per il futuro”, ha affermato Berlusconi che ha rapidamente ripercorso i successi dei suoi governi: “Non abbiamo mai messo le mani nelle tasche degli italiani”, sia riguardo la politica interna che quella estera: “Italia è stata protagonista per la nostra capacità di costruire relazioni importanti e indicare la strada nella risoluzione di situazioni complesse”.
Ma poi c’è stata anche quella parte di storia che Berlusconi considera la sua persecuzione: “Penso alla grottesca espulsione dal Senato e dalla politica attiva, di cui sono stato vittima 9 anni fa e sulla quale aspetto ancora che la Corte Europea dei diritti dell’uomo faccia chiarezza e faccia giustizia. Tutto questo ci ha indeboliti. Certamente, i nostri numeri non sono quelli del passato e non sono quelli che io vorrei, ma non ci hanno sconfitti, noi siamo ancora qui, più determinati e, soprattutto, più determinanti che mai”.
Sugli alleati nello schieramento di destra il leader azzurro ha parlato di diversità ma di sostanziale lealtà nei confronti dei “nostri amici e alleati, ai quali ci lega un rapporto di stima e di condivisione. Un rapporto che non è venuto meno neppure con la nascita del governo di emergenza e di unità nazionale – e poi una critica su Fratelli d’Italia che a giudizio di Berlusconi avrebbe “perso l’occasione, entrando nel governo, di essere partecipe del rilancio del Paese”. Nel centro destra, Forza Italia per Berlusconi rimane importante: “perché senza di noi non esiste nessuna maggioranza possibile, né di destra né, per assurdo, di sinistra. Ma soprattutto siamo determinanti sul piano delle decisioni politiche, il che conta ancora di più. Noi dunque rappresentiamo il centro”.
Un centro alternativo alla sinistra e distinto dalla destra che si identifica nel Partito Popolare Europeo: “il partito di cui siamo parte e che orgogliosamente rappresentiamo in Italia. Berlusconi ha poi rivendicato la sua politica di ”rigorosa e costante fedeltà all’Europa, e all’Alleanza Atlantica”. Rammarico per non essere riuscito “a dare all’Europa una politica unica estera di difesa comune e oggi siamo difronte a una aggressione senza precedenti contro un Paese che sta combattendo per la sua libertà”.
Per la prima volta Berlusconi, dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, ha espresso la sua opinione su Putin: “Non posso e non voglio nascondere di essere profondamente deluso ed addolorato dal comportamento di Vladimir Putin, che si è assunto una gravissima responsabilità di fronte al mondo intero. Io l’avevo conosciuto vent’anni fa e mi era sempre sembrato un uomo di democrazia e di pace”, ha sottolineato. “Noi non abbiamo avuto alcuna esitazione a schierarci: la posizione di Forza Italia è quella espressa nella durissima “Risoluzione contro l’aggressione della Russia all’Ucraina” approvata dal Parlamento Europeo in seduta straordinaria il primo marzo, risoluzione che io ho convintamente votato”.
Di fronte all’orrore dei massacri di civili a Bucha e in altre località ucraine, veri e propri crimini di guerra, la Russia non può negare le sue responsabilità, secondo Berlusconi. “Dovrebbe al contrario, nel suo stesso interesse, identificare e mettere sotto processo i responsabili di comportamenti che il diritto e la morale considerano inaccettabili anche in tempo di guerra”.
L’italia per il leader di Forza Italia deve lavorare affinché la brutalità della guerra cessi: e “si arrivi ad un compromesso accettabile da tutti. Questo significa però che la libertà e l’integrità dell’Ucraina devono essere garantite”. Alla Russia per Berlusconi spetta il primo passo per far ritornare i rapporti internazionali in una condizione di normalità “facendo tacere le armi”. Il cessate il fuoco da parte della Russia è fondamentale e prioritario”, ha aggiunto.
Il prezzo che l’Italia paga alla guerra, secondo Berlusconi deriva soprattutto dal mancato sforzo, in passato, di diversificazione delle fonti di energia. “Ci hanno danneggiato le scelte ideologiche che hanno portato alla rinuncia del nucleare, che hanno portato alla riduzione della produzione e della ricerca nazionale che hanno portato al blocco dei rigassificatori. Per questo non siamo in grado di rinunciare, almeno nell’immediato, alle forniture di gas russo, anche se questo deve essere il nostro obiettivo nei tempi giusti”.
“Ora si invoca una politica dell’energia comune mentre l’Europa paga ancora una volta la debolezza che le deriva dall’assenza di leaders e soprattutto dall’assenza di una politica estera unica e di una politica di difesa comune, quelle innovazioni che da sempre io ho invocato, naturalmente in una stretta alleanza con gli Stati Uniti, paese guida del mondo libero, Paese al quale ci lega un profondo debito di riconoscenza”.
Berlusconi poi si rivolge alle categorie produttive: “voglio dire che non sono soli, che non saranno mai soli, che le loro preoccupazioni sono le nostre, che le loro richieste sono le nostre”. Il governo ora per il leader azzurro, si trova davanti al compito difficilissimo di evitare una nuova recessione: “I provvedimenti che il governo ha preso sinora – anche su nostra richiesta – vanno nella direzione giusta, ma sono ancora insufficienti. C’è ancora molto da fare, per salvare il futuro del nostro Paese. E solo politiche liberali possono riuscirci. Solo un governo credibile in Europa può chiedere alla Banca Centrale Europea, di continuare a ricorrere all’acquisto di titoli di Stato per immettere liquidità nel mercato e per sostenere l’indebitamento degli Stati”.
Ancora sul governo: “Noi siamo leali e lo saremo fino alla fine, ma non possiamo rinunciare alla nostra identità sostenendo provvedimenti che negano i nostri principi. Noi non consentiremo mai a nessun governo, come non lo abbiamo mai consentito, di mettere le mani nelle tasche degli italiani. Noi non consentiremo mai a nessun governo di colpire la casa, che per noi è sacra, è il simbolo dell’unità e della continuità della famiglia. Noi siamo leali e lo saremo fino alla fine, ma non possiamo rinunciare alla nostra identità sostenendo provvedimenti che negano i nostri principi”, ha concluso Berlusconi.
E infine il leader azzurro ha parlato sulla riforma della giustizia: “Ribadisco che ci aspettiamo un ampio dibattito in Parlamento con l’approfondimento delle nostre osservazioni senza che venga posta la questione di fiducia”.
La conclusione sui temi del partito: “Dobbiamo lavorare insieme per continuare a crescere sul piano dei numeri e della qualità, perché, anche se i sondaggi negli ultimi mesi sono in crescita, possiamo comunque arrivare molto ma molto più su e io sarò in campo per puntare a questo risultato”.
FONTE RAI FOTO FORZA ITALIA