I maggiordomi europei di Biden, ovviamente, continuano ad ignorare ciò che sta accadendo in Asia. Ed i rispettivi media di regime evitano accuratamente di approfondire l’argomento per non disturbare il padrone. Se proprio devono farlo – e lo si vedrà prossimamente in uno dei soliti contenitori spazzatura sulle reti Rai – se ne occupano per criminalizzare ogni pensiero che esuli dall’atlantismo obbligatorio. Con il doveroso contributo di una scuola che cancella la geografia, perché anche una semplice cartina geografica può essere pericolosa per la narrazione di regime.
Basta infatti osservare un mappamondo per rendersi conto che l’Europa, checché ne pensino i maggiordomi, fa parte di un mega Continente che comprende anche Asia ed Africa. In fondo il progetto cinese della Via della Seta ferroviaria non prevedeva nulla di più di una riproposta, con le nuove tecnologie, di quelle rotte terrestri che avevano portato il veneziano Marco Polo sino in Catai.
Mentre il Mediterraneo è sempre stato il luogo di incontro – e di scontro – tra Europa, Africa ed Asia. Confronto culturale, traffici di merci, guerre per la supremazia. Certo, era il Vecchio Mondo, quello che non piace ai sostenitori della cancel culture di stampo yankee. Che cancella le origini europee in nome del pluralismo culturale ma che riesce a mortificare anche le antiche culture asiatiche ed africane. Perché è la cultura in sè che fa paura al politicamente corretto al soldo degli oligarchi statunitensi ed assimilati.
E fa paura ciò che rischia di nascere a seguito della guerra in Ucraina.
La Cina lo ha già chiarito: è ora di un nuovo ordine mondiale. Finita l’era del confronto bilaterale Usa/Urss, finita la sciocca illusione di Fukuyama sulla “fine della Storia” con conseguente supremazia unilaterale statunitense, finita anche la speranza di un multilateralismo ricco di esperienze diverse.
La follia dei burattinai di Biden ha riportato il mondo ad un nuovo scontro tra due soli mondi: Occidente contro Oriente. Washington e le sue colonie europee contro un’Asia che sta allargando la propria influenza su Africa e, a piccoli passi, anche in America Latina.
Non c’è più spazio per i Non Allineati di un tempo sempre più lontano. L’economia ha imposto di schierarsi. I burattinai di Washington vogliono un consumatore unico, in ogni parte del mondo. Ed hanno bisogno di un mondo diviso, in preda a conflitti rovinosi che drenino risorse ed impediscano di creare fronti alternativi. Dunque bisogna fomentare lo scontro tra India e Cina, tra India e Pakistan. Tra i vari Stati africani, tra arabi e iraniani. Bisogna trasformare la Russia nel Paese reietto.
Augusto Grandi