«La presidente della Commissione Pari Opportunità Paola Taufer cerca di stravolgere la realtà e il senso della lodevole iniziativa di “Pro Vita & Famiglia” contro il gender nelle scuole. La libertà educativa dei genitori, infatti, è sancita dall’art. 30 della Costituzione, che prevede il diritto di mantenere, istruire ed educare i figli ed essere così titolari esclusivi della scelta e dell’indirizzo educativo da fornirgli.
Tutt’altra cosa è la promozione delle teorie gender ai nostri figli, che non sono “presunte” ma addirittura ben descritte dall’ormai bocciato ddl Zan che parlava di “identità di genere” come “identificazione percepita e manifestata di sé in relazione al genere, anche se non corrispondente al sesso, indipendentemente dall’aver concluso un percorso di transizione”.
Taufer dovrebbe inoltre ricordare che proprio il ddl Zan fu affossato in Senato per questo e per la sua volontà di inserire il gender nelle scuole con l’istituzione della “Giornata Nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia” nelle scuole di ogni ordine e grado. Si ricordi, inoltre, che teorici del gender in passato come Simone de Beauvoir, Judith Butler, Donna Haraway e Kate Bornstein furono molto chiari sulle loro ‘teorie’.
In particolare quest’ultima affermò addirittura che: “La fluidità di genere è la capacità di diventare in modo cosciente e libero uno degli infiniti numeri di genere, per il tempo che vogliano a ogni ritmo di cambiamento. La fluidità di genere non conosce limiti o regole di genere”. E’ questo che vogliamo insegnare e propinare ai nostri figli?», queste le dichiarazioni di Luca Guglielmi, consigliere del gruppo “Fassa” del Consiglio della Provincia Autonoma di Trento.