Ottime notizie da Roma. Dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) arrivano 50 milioni in Trentino attraverso l’Università di Trento. In particolare, l’Ateneo si è posizionato al quarto posto per punteggio nella graduatoria delle università e degli istituti di ricerca italiani, per le proposte progettuali ammesse a finanziamento relative a infrastrutture tecnologiche di innovazione.
Nella graduatoria italiana per la concessione di finanziamenti destinati alle infrastrutture tecnologiche di innovazione nell’ambito del PNRR l’Ateneo si è distinto in particolare con Trentino Data Mine (37,6 milioni di euro sul territorio). Altamente sicuro e innovativo in termini energetici, il datacenter sarà localizzato nel sito della miniera di San Romedio.
UniTrento utilizzerà le risorse per il reclutamento di giovani ricercatori e ricercatrici, per investimenti su infrastrutture e per attività di ricerca e sviluppo con le imprese. Ciò contribuirà a rafforzare la competitività dell’ecosistema della ricerca, ma anche del sistema produttivo stesso del territorio trentino.
L’Università di Trento aveva partecipato con diverse proposte progettuali su tutte e cinque le linee di finanziamento PNRR sulla missione 4 “Istruzione e ricerca” della componente 2 “Dalla ricerca all’impresa“. Si tratta di investimenti per lo sviluppo della ricerca di base e applicata nel Paese che prevedono la costituzione di centri nazionali su tecnologie abilitanti, ecosistemi dell’innovazione, la creazione e rafforzamento di infrastrutture di innovazione e infrastrutture di ricerca e partenariati estesi per il finanziamento di progetti di ricerca di base.
In allegato i due comunicati stampa con tutti i dettagli e alcune foto della conferenza stampa di presentazione. Una scelta più ampia e immagini video con interviste (foto e video ©UniTrento ph. Pierluigi Cattani Faggion e Videoframe) saranno presto a disposizione nella cartella Google drive di UniTrento
La maggior parte delle proposte progettuali di UniTrento ha superato la fase di negoziazione e vede ora l’Ateneo impegnato nell’avvio delle iniziative che si svolgeranno da qui al 2025. I finanziamenti del PNRR all’Ateneo vanno su cinque iniziative per infrastrutture e ricerca di base e applicata.
Intanto, dal PNRR arrivano anche risorse per le borse di dottorato. I decreti ministeriali erano usciti ad aprile, ma la notizia diventa ora di attualità perché a breve apriranno i due bandi. L’Ateneo offrirà oltre 48 posti finanziati.
Un bando riguarderà 18 borse da attribuire a dottorati per la realizzazione di progetti dedicati a ricerca PNRR, pubblica amministrazione e patrimonio culturale. L’altro bando sarà dedicato a oltre 30 borse di dottorato co-finanziate da imprese da attribuire, sempre per il 38° ciclo, alla realizzazione di progetti che mirano al potenziamento delle competenze di alto profilo, in modo particolare nelle aree delle tecnologie abilitanti (Key Enabling Technologies). Si vuole con questa iniziativa rispondere ai fabbisogni di innovazione delle imprese e promuovere il rapporto tra ricerca e azienda.
Tutte le borse finanziate dai decreti ministeriali nell’ambito del PNRR sono a tematica vincolata e prevedono lo svolgimento di esperienze formative anche in strutture esterne all’Università (imprese, centri di ricerca, pubbliche amministrazioni) e periodi di studio e ricerca all’estero, nell’ottica di una formazione dottorale internazionale e legata alla società e al mondo economico-produttivo. Il processo di selezione si concluderà nell’estate. I vincitori inizieranno il loro percorso di dottorato all’Università di Trento a partire dal 1° novembre.