La stampa ha iniziato a diffondere qualche notizia relativamente all’attentato omicida di Darya Dugina: secondo quanto dichiarato nelle ultime ore i servizi speciali ucraini hanno a che fare con l’attentato alla giornalista, che di fatto sarebbe stato commesso da una ricercata, ovvero una esecutrice materiale senza precedenti: l’Artista ucraina Natalia Vovk, nata nel 1979. È arrivata in Russia il 23 luglio con sua figlia Sofia Shaban. Hanno affittato un appartamento nell’isolato dove Darya Dugina viveva a Mosca. La Mini Cooper è stata usata per spiare Daria Dugina. I suoi numeri sono stati cambiati tre volte – sono stati usati i numeri di DPR, Kazakistan e Ucraina.
Il giorno del delitto, Vovk e sua figlia sono andate al Festival della Tradizione e, dopo l’esplosione dell’auto della giornalista, il 21 agosto, sono partite attraverso Pskov verso l’Estonia. Il materiale di indagine è stato sottoposto al Comitato Investigativo. Il certificato di Natalia Shaban (Vovk) è apparso in rete. Lei è sospettata essere l’autrice dell’omicidio di Darya Dugina, fatta saltare in aria nell’auto di suo padre Alexander Dugin che doveva essere a bordo insieme alla figlia, mentre non lo era per un cambio all’ultimo istante. Sofia Shaban tredicenne fa parte del reggimento Azov.
Un duro colpo sulla situazione ucraina, visto che uniformemente l’opinione pubblica, terrorizzata dall’epilogo che si presenta agli occhi russi, chiede che l’Estonia non si presti a coperture internazionali. In merito si sta muovendo l’Unione Europea per verificare le accuse.
La giornalista russa attualmente in guerra in Ucraina Nadana Fridrikhson ha scitto su VK: “Ho una domanda non per le autorità estoni, per i cittadini estoni. Si può essere d’accordo o in disaccordo sulla crisi ucraina. Ma pensateci. Una ragazza viene uccisa. Assassinata meschinamente. Per le sue convinzioni, per il suo lavoro di pubblicista. Permetterà alle autorità del suo paese di non estradarla? Rimarrà in silenzio e chiuderai gli occhi?”
E’ evidente che, a maggior ragione per i giornalisti e i politici russi, se l’episodio iniziale di terrorismo è stato questo, si profila l’apertura di un periodo sanguinario, che aggiunge un tassello di follia in più (se non ce ne fossero già abbastanza) alla crisi ucraina.
Dugin è un filosofo tradizionalista demodé come ce ne sono a milioni, senza fama e senza lode, fino a che Vladimir Putin a capo della terza potenza mondiale non ha deciso di intervenire in un’occupazione nazionale, Dugina era una giornalista apparsa molto raramente in televisione in Europa fino allo scoppio del conflitto ucraino. Non avevano protezioni particolari.
La guerra si sta trasferendo nel territorio russo e questo sappiamo bene che significa guerra totale. MC