Gabriel Omar Batistuta e Javier Zanetti, due icone del calcio bianco celeste, sono ottimisti per i Mondiali ormai alle porte. La maturazione complessiva della squadra allenata da Lionel Scaloni e la recente vittoria in Coppa America fanno ben sperare i due ex calciatori sud americani. Proprio l’aver finalmente alzato un trofeo con la maglia della nazionale può aver rappresentato l’ultimo vero salto di qualità per Messi. Di questo e di tanto altro si è parlato in un Auditorium Santa Chiara gremito in ogni ordine di posto.
“Premetto che parlo da tifoso perché il Mondiale è davvero una competizione molto particolare e complessa, però credo che mai come la prossima edizione potrebbe essere quella giusta per noi”. Batistuta non usa certo particolari giri di parole: “Ci presenteremo carichi e quadrati come non mai, aver vinto la Coppa America è stato un viatico davvero importante, ho visto un Messi diverso più sicuro, più centrale e cercato dai propri compagni dentro e fuori dal campo. Anche nelle altre zone del campo siamo completi e competitivi. Certo non manicheranno altre formazioni di grande valore, basti pensare a Brasile, Spagna, Germania e Francia, ma sono comunque ottimista”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Zanetti: “Sono d’accordo con Gabriel, non ci manca nulla per lo meno sulla carta. Certo poi in un mese possono capitare tante cose ma di certo non dobbiamo invidiare niente a nessuno”.
Si è poi passati a parlare di alcuni singoli attualmente protagonisti nel campionato italiano: “Lautaro è una scommessa che abbiamo vinto, è stato ingaggiato molto giovane ma la sua crescita è continua – ha commentato il vice presidente dell’Inter -. Certo che c’è stata una trattativa con Dybala, poi però abbiamo virato su Lukaku che al momento ci manca davvero tanto. Per me l’Italia è una sorta di seconda casa mentre l’Inter rappresenta semplicemente la mia famiglia. Sono arrivato molto giovane insieme a Rambert che avrebbe dovuto essere il vero colpo di quel mercato, invece poi ho cominciato a giocare grazie a mister Ottavio Bianchi e non ho più smesso”. Per Batistuta la vera pelle è quella viola: “A Firenze ho comprato casa, ho gli amici e torno spesso sempre con grande piacere. Ho vestito la maglia della Fiorentina per dieci stagioni perché, dopo un primo periodo davvero complicato, ho capito la mentalità e il calore dei tifosi. Ho vinto molto meno di quanto avrei potuto ma credo di aver ugualmente lasciato tanti bei ricordi, il passaggio alla Roma è arrivato quando era già un uomo e un calciatore maturo a mi ha permesso di cucirmi sul petto una scudetto. L’unico rammarico è non esser riuscito a ripagare la fiducia di un gran presidente di un Signore con la S maiuscola come Massimo Moratti. Sono arrivato all’Inter troppo tardi”. Batistuta e Zanetti sono stati poi chiamati a fare un paragone tra Maradona e Messi ed entrambi non hanno avuto alcun dubbio: “Due fenomeni che meritano un 10 a 360 gradi. Continuare con il paragone tra loro due ha davvero poco senso”.
(sf)