Centrosinistra ancora una volta stoppato in Trentino dove la coalizione di centrodestra regge e anzi porta a casa quasi tutti i seggi.
Il primo partito in provincia – salvo sorprese di fine scrutinio – sarà Fratelli d’Italia, che con il 25,2% preso nel collegio di Trento e il 25,44% a Rovereto, ha fatto segnare un vero e proprio exploit. Basti pensare che nel 2018 il partito di Giorgia Meloni in provincia (Senato compreso) si fermò al 3,4%, mentre alle Europee dell’anno successivo era salito appena al 5%.
Per quanto riguarda il Trentino suscita interesse la vittoria del Senatore uscente Andrea de Bertoldi contro Sara Ferrari che sino a poche settimane fa veniva data in ascesa anche come possibile sfidante di Fugatti alle prossime elezioni provinciali. Le elezioni nazionali sono infatti un importante banco di prova per la tenuta dell’amministrazione locale e il risultato ottenuto dalla Lega porrà certamente delle domande all’interno del movimento dato che con tutta probabilità non verrà riconfermato Diego Binelli come Onorevole.
Destino opposto per il Movimento 5 Stelle, che quattro anni fa ottenne il 23,3% dei voti e quest’anno si ferma al 6%.
Il Partito democratico in leggera crescita arriva al 22% (forte del 23% nel collegio di Trento e del 21,4% di Rovereto). Nel 2018 ottenne il 19,3%. A soffrire è la Lega, che invece aveva ampiamente vinto la corsa 4 anni fa con il 27,3% e ora si attesta sopra l’11%. Sale di poco anche il Patt che tocca il 6% (cinque anni fa sfiorò il 5%) Da notare che, se consideriamo i voti dell’Alto Adige, il primo partito è SVP con il 23,1% su base regionale.
Percentuali che cambieranno di qualche decimale al termine dello scrutinio, ma indicano già che i rapporti di forza in Trentino non sono più quelli che conoscevamo.