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Cultura

“E per un uomo, la terra”, la figura di don Guetti nel libro di don Marcello Farina

Il vicepresidente Tonina: “Cooperazione, un modello che sa adattarsi all’evolversi dei tempi”

“E per un uomo la terra – Lorenzo Guetti curato di campagna”, è il titolo dell’opera a firma di don Marcello Farina, presentato al teatro di Larido a Bleggio Superiore e organizzata nell’ambito dell’evento “Coopera. Giornate di cultura cooperativa”, promosso per celebrare il decennale della Fondazione don Guetti. Ventidue eventi in quattro giorni, articolati in 4 percorsi dedicati agli istituti scolastici di primo e secondo grado, al mondo della cooperazione, agli amministratori pubblici e alla comunità, incentrati sulla figura straordinaria di don Lorenzo Guetti. All’appuntamento ha partecipato il vicepresidente della Provincia autonoma di Trento e assessore alla cooperazione, Mario Tonina. “Nei tempi drammatici che stiamo vivendo, caratterizzati dalla pandemia, dagli eventi bellici, dall’inflazione a livelli che non si sperimentavano da molti anni, dalle restrizioni nell’approvvigionamento delle materie prime, fonti energetiche in particolare, va riconosciuto alla cooperazione, un ruolo ancora più importante perché è proprio nei momenti difficili che essa può e sa fare la differenza” sono state le parole del vicepresidente, che ha ricordato l’accordo di collaborazione istituzionale siglato lo scorso giugno tra Provincia e Federazione trentina della Cooperazione. Un accordo che punta – tra le altre cose – a rafforzare lo sviluppo del Trentino, valorizzare le specificità del modello cooperativo e creare le condizioni affinché i servizi a favore della popolazione vengano assicurati su tutto il territorio, in particolare nelle aree più decentrate. “Se oggi possiamo presentare un modello “Trentino” lo dobbiamo innanzitutto alla storia e alla lungimiranza del mondo della cooperazione e in primis, di quel don Lorenzo Guetti che seppe costruire un percorso per la nostra provincia del quale poi, a cascata, anche altri territori seppero beneficiare” ha sottolineato Tonina.

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L’opera, aggiornata alla luce di nuovi documenti recentemente emersi, edita da ViTrenD, si colloca nel progetto, più ampio, della costituzione di una biblioteca “guettiana” per colmare quelle lacune che caratterizzavano l’insieme delle moltissime pubblicazioni del Guetti stesso e di quelle altrettanto numerose che lo riguardano, verso un’”Opera Omnia”.
1847 – 1898: in cinquant’anni di vita, don Lorenzo Guetti, prete trentino, ha segnato la storia di fine Ottocento, con la formidabile intuizione della cooperazione, alla quale, in un’epoca di grave crisi economica, ha dedicato l’intera sua esistenza, con un’assidua attività pastorale e anche politica, peraltro non poco osteggiata, ma soprattutto con una profonda formazione e un’autorevole competenza. E’ stato pioniere delle Casse Rurali e delle Famiglie Cooperative, risposta concreta alla fame, piaga di quel secolo. Precursore di grandi figure sociali del ‘900, come Milani e Mazzolari, il libro di don Farina racconta la sua grande figura di prete d’avanguardia, economista, giornalista e difensore dell’Autonomia del Trentino italiano. Tra queste pagine, viene presentata la sua instancabile attività verso quell’ideale di emancipazione della sua gente – che in quell’epoca, viveva nella miseria più assoluta – partendo da un territorio piccolo e periferico, di cui ha saputo interpretare, coltivare ed investire le potenzialità.
La presentazione è stata introdotta dai saluti di Flavio Riccadonna, sindaco di Bleggio Superiore e dagli interventi di Fabio Berasi e Michele Dorigatti, rispettivamente presidente e direttore della Fondazione don Guetti.
A corollario dell’approccio storico da parte del professor Alberto Ianes e dell’approfondimento dell’autore, hanno inteso portare il loro intervento anche il presidente della Cooperazione Trentina, Roberto Simoni e il vicepresidente della Giunta provinciale Mario Tonina, che ha espresso un forte e sentito apprezzamento per l’iniziativa organizzata dalla Fondazione don Guetti per festeggiare i 10 anni dalla sua costituzione, iniziativa che si è dimostrata una felice intuizione per la ricchezza degli eventi proposti e per questo condivisa con convinzione anche dalla Provincia autonoma di Trento. “I promotori hanno compreso di non potere procrastinare oltre, il dovuto riconoscimento dell’importantissimo contributo che il pioniere della cooperazione in Trentino ha dato alla propria terra – ha detto il vicepresidente riferendosi alla Fondazione don Guetti – costituendo un ente culturale, che si facesse carico di preservare e diffondere della memoria storica di don Guetti e della costante rivitalizzazione e attualizzazione del messaggio cooperativo nel tessuto economico e nella società contemporanea, ma soprattutto destinato alle nuove generazioni”.
Il vicepresidente ha quindi richiamato la storia della nostra Autonomia e i festeggiamenti del 5 settembre scorso, significativi per riconoscere coloro che più di settant’anni fa, hanno permesso alle nostre terre, di poter continuare a beneficiare delle forme di autogoverno.
Rivolgendosi poi, al presidente delle Cooperazione Trentina, Roberto Simoni, il vicepresidente Tonina ha ricordato l’impegno di vicinanza e condivisone che come Giunta provinciale, in più di un’occasione, ha dimostrato, non da ultimo, attraverso l’accordo istituzionale firmato il 10 giugno scorso in occasione dell’assemblea annuale della Federazione, nella quale sono stati fissati dei punti strategici per affrontare quelle difficoltà che i cittadini trentini oggi stanno incontrando, in primis il tema energetico.
“Anche se attraversiamo un momento difficile – ha spiegato Tonina – la cooperazione ha davanti a sé scenari stimolanti e sfidanti, come sul tema dell’efficientamento energetico, a cui può appropriatamente corrispondere mettendo in campo le Comunità Energetiche rinnovabili, per le quali la forma giuridica cooperativa appare la più adatta a consentire di recuperare a favore dei cittadini l’eventuale redditività generata dall’autoproduzione. Dalle Comunità Energetiche breve è il passo verso le cooperative di comunità, che hanno lo scopo di promuovere lo sviluppo integrato, economico, sociale e culturale del territorio di riferimento, facendosi carico di una pluralità di bisogni, mediante lo svolgimento coordinato di attività economiche diverse. Il lavoro che porteremo avanti nei prossimi mesi va in questa direzione – ha spiegato Tonina – con ricadute benefiche per tutti i cittadini, scopo per il quale tanti anni fa, don Guetti aprì la strada della cooperazione, dove tutti possono crescere e dove non è l’”io” la parola più usta ma è il “noi”.”
Il vicepresidente ha quindi rappresentato un particolare plauso per quei momenti, come quelli organizzati per il decennale della Fondazione don Guetti, che “sanno elevare e garantire un’attenzione maggiore nei confronti del mondo della cooperazione” e ha auspicato progetti in tal senso dedicati ai giovani, soprattutto attraverso il mondo della scuola che sta dimostrando grande sensibilità nell’educare in materia ambientale.
“Sono fortemente convinto – ha concluso il vicepresidente – che le cooperative, mai statiche ma sempre pronte a fronteggiare l’evolversi dei tempi, possano assicurare uno sviluppo non solo materiale ma anche socio-relazionale, verso una società più giusta anche dal punto intergenerazionale”. E ha citato Papa Francesco che così si è rivolto ai membri della Confederazione delle Cooperative Italiane: “Solo se scopriamo che la nostra vera ricchezza sono le relazioni e non i meri beni materiali, allora troviamo modi alternativi per vivere e abitare in una società che non sia governata dal dio-denaro, un idolo che la illude e poi la lascia sempre più disumana e ingiusta, e anche, direi, più povera”.

(ds)