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Il Post-It di Marco Vannucci: Voltaire! Chi era costui?

Sono i compagni delle meraviglie, bisogna riconoscerlo. Accusano gli altri di omofobia indossando la maglietta di un criminale omofobo, Che Guevara, ma essendo un compagno poco importa che abbia ammazzato migliaia di omosessuali.

Le offese? Ma no, ma dai, sono semplici carezze come il voler fare la pelle al presidente del Senato. Poi, si sa, uccidere un fascista non è un reato, dico bene? Ricordo quando il giullare di Via del Nazzareno pontificava in TV sbavando bava rabbiosa, recitando la famosa frase di Voltaire, contro il primo governo Berlusconi, al tempo insediato da meno un mese.

Non sono d’accordo con le tue parole… Urlava il buon Benigni, a colpi di 300milioni del vecchio conio, nel suo je accuse telecomandato. Un Voltaire ballerino, danza solo quando a favore. A favore dei compagni, s’intende.

Compagni di merende capaci di meravigliare ad ogni piè sospinto come la risolutezza di togliere le foto del protagonista degli ultimi 500mila romanzi della sinistra italiana, talmente susseguiti tra loro da chiedere se Mussolini tira, ovvero si vende, oppure sono loro nel tirare troppo. E non intendo la corda.

Togliere le foto? Dovrebbero prima togliere i privilegi, ottenuti grazie al Benito da Predappio, di cui loro stessi godono. E sono tanti, per non dire tutti, per i quali noi popolo abbiamo ereditato dal “bieco ventennio”. Certe cose bisogna pur dirle: il progresso sociale si fermò a Campo Imperatore, dopo è stato solo progresso tecnologico.

Ben altra cosa, ma non confondiamo un IPhone con la tredicesima; non confondiamo internet con la riforma agraria, con la pensione, con le 8 ore, con l’assistenza sociale.

Volete togliere le foto? Bene, però iniziate a cancellare l’avuto distruggendo edifici, istituzioni, intere città, stazioni ed autostrade. Torniamo al barroccio e buona miseria a tutti.

“Non sono d’accordo con le tue parole, ma mi farei uccidere affinché tu le possa dire”.

Valga per tutti o non valga per nessuno, compagni.

Marco Vannucci