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Editoriali

Cara Ursula, cara Metsola, caro Emmanuel: la cara Giorgia scopre l’Europa

Siamo passati dal “la pacchia è finita” al “cara Ursula, cara Giorgia, caro Emmanuel” dans l’espace d’un matin. Certo, è bene che anche i finti sovranisti al servizio di Washington abbiano compreso che l’Europa non è solo utile ma è fondamentale in uno scenario globale così complesso. Però sono i toni di  questa improvvisa ed ipocrita vicinanza a suscitare ilarità più che perplessità.

Ed ovviamente, insieme ai toni, è cambiata la narrazione. Improvvisamente è stato dimenticato che Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti hanno tradito l’Italia in Libia. La nuova narrazione cancella tutto, cancella l’assassinio di Gheddafi. E trasforma la Francia nella vittima del tradimento russo nella stessa Libia da cui siamo stati estromessi. Non solo dalla porcata degli “alleati”, ma anche dall’inesistenza di una politica estera italiana che ha portato la Turchia a diventare la padrona della Tripolitania mentre Russia, Egitto e in parte ancora la Francia controllano la Cirenaica.

Inevitabile l’estromissione italiana. Perché i vuoti, in politica estera come in natura, si riempiono. E la totale mancanza di politica estera dei governi italiani – compreso quello di Sua Mediocrità Mario Draghi, così apprezzato a livello internazionale.. – ha permesso ad Erdogan di riportare i turchi a Tripoli dopo oltre un secolo. Già, proprio quell’Erdogan prima insultato da Draghi e poi inutilmente blandito.

Ma a riempire i vuoti ha provveduto anche il perfido Putin. Approfittando dei ripetuti disastri militari della Francia di Macron in Africa. Ma a creare problemi alle truppe francesi non sono stati i russi, bensì gli islamisti foraggiati dagli Usa. Una disfatta dopo l’altra per la Francia, dal Ciad al Mali, al Burkina Faso. Ed inevitabilmente i governi locali hanno deciso che era meglio affidarsi ai russi, presenti attraverso i mercenari della Wagner.

Con lo splendido risultato di ritrovarsi, ora, con un’Africa dove il peso politico più rilevante è passato dai colonizzatori europei ai nuovi protagonisti della scena internazionale: Cina, Russia, Turchia. Con presenze anche arabe ed indiane. E nel clima di russofobia creato da Washington con i maggiordomi europei, non è da escludere una risposta putiniana anche sul fronte africano. Favorendo nuove ondate di migranti per invadere l’Europa attraverso l’Italia. D’altronde insieme al finto sovranismo, il nuovo governo pare aver dimenticato anche le promesse sul blocco navale ed altre simili amenità. Mica si tratta di clandestini messicani che il petomane di Washington cerca ancora di bloccare. Dunque via libera agli sbarchi, cara Ursula e cara Roberta Metsola, presidente del parlamento europeo e maltese che respinge i clandestini indirizzandoli verso l’Italia.