Home » Vitalizi Trentino: nel 2023 gli ex consiglieri regionali restituiranno 1,3 milioni di euro
Politica locale

Vitalizi Trentino: nel 2023 gli ex consiglieri regionali restituiranno 1,3 milioni di euro

1.300.000 mila euro è quanto ammonta la cifra che si prevede sarà restituita dagli ex consiglieri regionali nel corso del 2023.  È quanto emerge durante l’approvazione da parte della Giunta regionale del bilancio di previsione 2023-2025. Tale somma sarà destinata, come già effettuato in precedenza, al fondo per il sostegno della famiglia e dell’occupazione e sarà versata alle Province di Trento e Bolzano per l’attuazione dei relativi interventi.

Per il 2022 gli ex consiglieri regionali hanno restituito 2.969.120,00. Nell’anno 2021, invece, il Consiglio regionale ha messo a disposizione del Fondo 1.598.826,05 euro.

Complessivamente le somme assegnate alle due Province dall’istituzione del Fondo ammontano a 35.227.972,51 euro divisi in parti uguali alle due Province.

Con le risorse assegnate prima del 2020 (8.633.419,19 euro) la Provincia autonoma di Trento ha attivato dall’inizio dell’istituzione del Fondo dieci progetti per l’occupazione per un totale di 4.300.000,00 euro, dieci progetti nel sociale per una spesa di circa 2.300.000,00 euro e sette progetti per le famiglie bisognose per un totale di circa 2.000.000,00 euro.

Con le stesse risorse assegnate prima del 2020 la Provincia autonoma di Bolzano ha realizzato sedici progetti per l’aumento dell’ occupazione per un costo di 3.200.000,00 euro, undici progetti sono stati attivati nel sociale per un totale di 2.260.000,00 euro e nove progetti sono realizzati per aiutare le famiglie per un totale di circa euro 3.170.000,00 euro.

La “novità” la spiega il vicepresidente del Consiglio regionale Roberto Paccher: “L’anno prossimo 4 ex consiglieri andranno in pensione e matureranno il vitalizio. Ora nei loro confronti è possibile eseguire una “formula di compensazione”.  Di cosa si tratta? In pratica se non restituiscono quanto dovuto non prenderanno né il Fondo family, né il vitalizio stesso.  Questo sino a quando non avverrà la restituzione delle quote in eccesso. Chi insomma ha alzato spallucce dal 2014 ad oggi facendo finta di niente, dovrà cambiare modo di agire e decidere per la restituzione” osserva Paccher.

 Continua insomma a fare vedere i propri frutti l’iniziativa del Consiglio regionale  che ha scelto dal 2020, di  sbloccare i fondi dei vitalizi degli ex consiglieri: si tratta in totale di 21,5 milioni di euro messi in circolo a favore delle due Province. Quella di Trento in particolare  utilizzerà 11 milioni per le famiglie in difficoltà. Oggi la giunta regionale presieduta da Maurizio Fugatti ha valutato di sbloccare un altro milione e 300 mila euro per il 2023. Il commento del vicepresidente del Consiglio Paccher è all’insegna della soddisfazione  poiché il meccanismo è stato messo in moto grazie ad una sua decisione: “La legge regionale prevedeva che le somme recuperate grazie alle restituzioni degli ex consiglieri (ovvero quanto percepito in più rispetto al dovuto in termini di attualizzazione dei vitalizi) finissero in un apposito fondo. Nel corso degli anni questo fondo è sempre stato alimentato e faceva parte del bilancio del Consiglio regionale. L’ammontare totale è sempre aumentato senza che fosse stata presa una decisione su quale utilizzo farne. Durante i due anni e mezzo della mia presidenza mi sono preso l’onere di non continuare ad accantonare ma  di assegnarlo invece alle due Province, Trento e Bolzano: in prima battuta si trattava di 16 milioni di euro ma, visto che il fondo si alimenta di anno in anno con altre somme recuperate, siamo arrivati ad un totale di 21 milioni equamente divisi tra le due Province. La giunta regionale ne girerà nei prossimi mesi un ulteriore milione e 300 mila euro  alle Province, una nuova trance, e si continuano a vedere i risultati tangibili del provvedimento del Consiglio regionale: in particolare la giunta Fugatti ha deciso di destinare queste somme alle famiglie trentine in difficoltà, come ha deciso di fare il presidente altoatesino Kompatscher”  chiude Paccher.