Solo ieri era considerato l’escalation per la terza guerra mondiale, oggi si è ridotto ad un semplice incidente. Succede pure questo. Una forma edulcorata per non affermare la verità: il missile ucraino contro la Polonia se non fosse stato lanciato volutamente, con il benestare di Zelensky, viene difficile pensare ad un errore di mira al meno che l’artiglieria ucraina non sia formata da orbi.
Non ci vuole un Einstein per capirlo. Un po’ come noi italiani dichiarassimo guerra alla Francia e sparassimo contro la Serbia. In parole povere: con la Polonia ad Ovest dell’Ucraina e la Russia ad Est mi viene difficile credere che il missile abbia fatto un girotondo. Basterebbe avere un’attenzione politica a più ampio raggio per dare una spiegazione, e Zelensky l’attenzione ce l’ha eccome!
Il Washington Post, non più tardi di una settimana fa, è uscito a lettere cubitali invocando la cessazione di armare e foraggiare l’Ucraina; la ragioneria di Stato del Regno Unito ultimamente ha dichiarato di valutare, centesimo per centesimo, gli aiuti economici all’Ucraina. Un indizio non vale, ma due ne fanno una prova ed a pensar male, come ripeteva il buon Giulio, si fa peccato ma spesso s’indovina.
Già il migliore giornalista italiano, a mio parere s’intende, ovvero quel Tony Capuozzo capace di sollevare dubbi sui bombardamenti di matrice russa nelle scuole, fu tacciato ed emarginato dai canali dell’informazione; non meraviglierebbe se questo “banale incidente” non fosse preso nella giusta considerazione gettando più di un’ombra addosso alla maglietta verde militare del fu attore oggi Presidente. Lungi da me accumunare invasi ed invasori, ma trasparenza e chiarezza sì. Ne abbiamo bisogno noi, l’Europa, l’America, così pure il popolo russo ed ucraino. Per buona pace del grano, del gas, e dei troppi morti per questa maledetta guerra telecomandata.
Marco Vannucci