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Coppola: come si smaltisce l’organico negli uffici pubblici e in azienda sanitaria?

Il corretto smaltimento dei materiali riciclabili dovrebbe essere ormai una pratica diffusa oltre che, essendo obbligatoria, anche applicata.

Possiamo ipotizzare – visto il consistente numero di dipendenti della Provincia e dell’Apss – quanto materiale riciclabile viene quotidianamente prodotto. Se per la carta vi è una raccolta appropriata, non sembra lo stesso per l’organico.

Pare non ci siano contenitori di raccolta dell’organico dove smaltire il cibo che talora si consuma sul luogo di lavoro, le bucce della frutta, le cialde del caffè, i sacchetti certificati, piatti, bicchieri per acqua e bevande calde, palette di legno monouso realizzati in materiale compostabile.

Se presupposto auspicabile è che l’ente pubblico acquisti per la distribuzione dei caffè, the o altro solo materiali compostabili, il problema è che non essendoci contenitori per l’organico tutto finisce nel residuo, anche gli avanzi di cibo.

A questo punto la raccolta differenziata è parziale e proprio chi ha fatto le norme che obbligano il cittadino a differenziare i rifiuti si esenta, in proprio, di applicarle.

E’ il testo che introduce l’interrogazione puntuale della Consigliera dei Verdi Lucia Coppola, presentata al provinciale.

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