Il presidente Putin durante uno dei suoi incontri con le delegazioni della stampa ha nominato anche il famoso Satan-2, il missile balistico intercontinentale su cui l’ingegneria militare russa, da tempo, sta lavorando. Putin ha detto che il missile balistico intercontinentale Sarmat, chiamato anche “Satan-2”, entrerà presto nell’inventario dell’esercito russo. Un esercito che già è parecchio munito.
Il presidente ha detto che non ci sono dubbi in merito all’adeguamento delle forze militari, ogni elemento è sottoposto a test, e come novità per il prossimo anno ha elogiato gli sviluppi della tecnologia militare, sottolineando la necessità di prestare particolare attenzione allo sviluppo di veicoli aerei senza equipaggio (UAV).
“Lo sviluppo di UAV e le misure per migliorarne l’uso è un compito urgente. L’esperienza nelle operazioni militari speciali ha dimostrato che l’uso di UAV è diffuso quasi ovunque e che tali munizioni sono necessarie.” Quella in Ucraina, secondo quanto emerge tra le righe, sembra una grande esperienza militare che sacrifica il popolo ucraino per studiare le mosse di USA ed Europa e per testare le armi di nuova generazione: “Il nostro obiettivo primario per il 2023 è continuare l’operazione militare speciale e in Russia convogliare le forze per garantire la pace e la stabilità nel Nagorno-Karabakh e in Siria”, ha detto.
Putin non ha intenzione di lesinare soldi per il sostegno all’esercito Russo. Ha assicurato il suo popolo che non ci saranno danni all’economia, ha detto: “Non ripeteremo gli errori del passato per aumentare la capacità di difesa. Non militarizzeremo il paese e l’economia. Il livello di sviluppo raggiunto oggi e la struttura dell’economia non lo richiedono. Abbiamo tutto”. Insomma gli obiettivi di Putin sono altrove, non in Ucraina, mentre in Ucraina continua questa cosa, che Putin continua a definire operazioni militari speciali, e l’Occidente sbarra gli occhi.
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MC