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Doppio cognome: in Trentino ancora non convince

Il doppio cognome? Ancora poco apprezzato dalle coppie trentine che, quando si tratta di decidere il cognome per i figli, scelgono la tradizione.

La stragrande maggioranza continua infatti a dare ai nuovi nati il cognome del padre, nonostante dallo scorso giugno la Corte costituzionale abbia deciso che il cognome paterno non sia più assegnato in automatico.

Dal 2 giugno, data dell’entrata in vigore della sentenza della Corte che chiede ai genitori una scelta condivisa, i nuovi nati a Trento sono stati 422. Di questi solo 33 si sono visti registrare con il doppio cognomeUn 7 e mezzo percento. Detto in altri termini, 9 coppie su 10 preferiscono il cognome del papà.

Rovereto i numeri sono simili, anche se leggermente più alti. Da giugno ad oggi nella Città della Quercia sono stati 21 su 146 (il 14%) i bambini con genitori che hanno optato per la nuova facoltà prevista in via giurisprudenziale, concordando il doppio cognome. Tutti gli altri, l’86%, hanno scelto la soluzione classica, e cioè il cognome del padre. “Nello specifico dei 21 anzidetti – aggiunge l’ufficio anagrafe -, 18 recano prima il cognome del padre, e 3 recano prima quello della madre”. 

Situazione simile ha interessato anche la città di Milano dove su 3.900 bambini, 680 hanno ricevuto prima il cognome del padre e poi quello della madre, l’inverso in 25 casi. E 20 hanno solo il nome materno.

Il vero problema del resto rimane l’assenza di una legge chiara in merito e che possa fare ordine su questioni come l’ordine dei cognomi, il loro destino nel tempo (quale si perde quando nascono i figli dei figli?) e quello dell’uniformità dei cognomi tra fratelli. A riguardo in Nazioni come la Francia il code civil stabile che scelta del nome di famiglia può essere esercitata una volta sola, per esempio, con la nascita del primogenito.

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