Il disegno di Legge sull’ indicazione obbligatoria della provenienza di carne, latte e uova nella ristorazione collettiva presentata da alcuni colleghi della Svp e dalla collega Foppa dei Verdi è stato accolto con preoccupazione dal settore. Il precetto imposto risulta troppo oneroso per i piccoli ristoratori e in alcuni casi risulta addirittura impossibile da rispettare.
Le criticità sono molteplici, soprattutto per gli esercenti che si servono presso diversi fornitori in base a offerte del mercato: sarebbe impensabile costringerli ad acquistare da fornitori selezionati di fatto dalla legge.
Un esempio su tutti i prodotti avicoli, utilizzati per la preparazione della pasta all’uovo. Come gestire nel menu l’indicazione di tagliatelle fatte in casa al ragù, quando a pranzo si usano tagliatelle fatte con uova locali e a cena lo stesso piatto è servito con tagliatelle fatte con uova provenienti da fuori provincia?
Per rispondere a queste criticità, Fratelli d’Italia ha avanzato una soluzione più equa e rispettosa della realtà del settore. La proposta, contenuta in una mozione che andrà all’esame dell’aula al più presto, consiste nell’utilizzo di prodotti a km0 nei servizi pubblici, come mense scolastiche, case di riposo e ospedali, per quanto possibile. Questa soluzione potrebbe essere attuata semplicemente modificando i bandi di fornitura, ovviamente adeguando anche i prezzi.
Inoltre, il partito di Giorgia Meloni propone di incentivare l’utilizzo di prodotti locali anche da parte dei ristoratori con sgravi fiscali e una promozione di categoria per gli esercenti che decideranno di adottare il sistema. Questo potrebbe favorire la creazione di nuovi rapporti commerciali tra produttori locali e ristoratori e albergatori della zona.
“Il settore agroalimentare – spiega il consigliere provinciale Marco Galateo ricopre un ruolo di importanza fondamentale all’interno dell’economia altoatesina. In Provincia di Bolzano si producono ogni anno grazie a 16.500 aziende agricole prodotti alimentari di eccellenza come speck, latte e prodotti da esso derivati come formaggi e yoghurt, vino e mele e succhi di frutta, ma anche cereali. La nostra proposta rappresenta un’occasione per sostenere il territorio e le imprese locali, creando un circuito virtuoso per tutto il settore.”