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Politica locale

Maestri: “Un centro studi sull’automonia: a cosa serve?”

In occasione della conclusione delle celebrazioni per il cinquantesimo anniversario del secondo statuto d’autonomia, il Presidente della Provincia ha preannunciato l’istituzione di un nuovo Centro Studi sull’Autonomia, esaudendo così un vecchio desiderio del P.A.T.T. e che lo stesso pare abbia messo nella “lista della spesa” per sottoscrivere la sua adesione alla destra-centro.

A tale proposito, la Consigliera del PD Lucia Maestri ha depositato oggi una interrogazione, memore della forte opposizione esercitata dal PD in passato, quando venne proposta per la prima volta la creazione di questo Centro Studi ed i cui costi erano esorbitanti per un ente che si proponeva di fare ciò che già fanno altri istituti ed enti del territorio.

“Già nella scorsa Legislatura – afferma Maestri – l’idea del Centro Studi sull’Autonomia aveva occupato qualche cronaca, anche per la contrapposizione di punti di vista fra le massime rappresentanze della nostra autonomia speciale, ovvero il Presidente della Provincia, che pareva favorevole e quello del Consiglio provinciale, organo sul quale il Centro pareva dover essere incardinato, che invece esprimeva forti perplessità. Fortunatamente non se ne fece nulla, ma appare chiaro che ai proponenti di allora il diniego non deve essere stato affatto gradito e quindi oggi eccone la riproposizione davanti ad una politica ben più sensibile, soprattutto all’accordo con alcuni esponenti della tradizione autonomista, che non alle ragioni della storia, della scienza politica e dei costi a carico della spesa pubblica”.

La Consigliera Maestri interroga quindi la Giunta provinciale per sapere quali ragioni scientifiche stiano alla base di tale proposta; quale sarà la “mission” del Centro Studi e con quali costi a carico del bilancio pubblico, nonché se esiste già l’ipotesi della “governance” di un simile ente, sulla cui utilità si affastellano i dubbi, dato che di questi temi già si occupano enti come l’Università, la Fondazione Museo Storico o F.B.K..

 La consigliera ha quindi domandato anche quale sarà la “mission” di quest’ente e quale la sua identità: ente pubblico, privato, fondazione o cos’altro; come si intende articolare questo Centro Studi e quali costi sono stati preventivati per la sua costituzione ed avvio; come si intende far dialogare questo Centro Studi con tutte le altre realtà che già si occupano dell’autonomia speciale, sotto il profilo dell’approfondimento e della divulgazione; se ed eventualmente chi si è già individuato per la “governance” di un simile organismo.