Il 2 marzo sarà a Trento, ad ore 20.30, presso l’Istituto salesiano in via Brigata Acqui 22, don Maurizio Patriciello, noto come il parroco della Terra dei fuochi, una zona del napoletano in cui la presenza di rifiuti tossici abusivi ha generato un forte incremento dell’incidenza di mortalità per leucemie e altri tumori.
Dopo aver lavorato per alcuni anni come assistente paramedico in ospedale, Patriciello ha intrapreso la via del sacerdozio, dedicandosi anima e corpo alla sua comunità, ai suoi bisogni spirituali e materiali.
Nel suo “Madre terra e fratello fuoco” don Patriciello spiega così il nome della terra in cui vive: “Per Terra dei Fuochi si intende la fascia di territorio a cavallo delle province di Napoli e Caserta, quella che una volta era chiamata “Terra di lavoro”. Il motivo? E’ presto detto. La Campania, negli ultimi trent’anni, è diventata lo sversatoio illecito di milioni di tonnellate di rifiuti industriali altamente tossici e nocivi per la salute, provenienti in gran parte dal Nord e Centro Italia, e anche dall’estero. Tutto ciò è stato possibile grazie a un patto scellerato sottoscritto tra la camorra, faccendieri smaliziati, industriali disonesti e politici collusi…”.