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Sordi nelle RSA: convegno oggi alla casa di riposo de Tschiderer promosso dall’ENS trentina

Su 60 milioni di abitanti in Italia 7,2 milioni soffrono di problemi all’udito, il 12% della popolazione, secondo i dati Censis. In Trentino sono all’incirca 60.000. L’incidenza maggiore riguarda gli ultraottantenni. In Trentino le persone over 80 che soffrono di sordità o ipoacusia sono circa 12.500. Sono invece 25.000 quelle fra i 61 e gli 80 anni, sempre secondo il Censis.
Questi sono solo alcuni dei dati che servono ad inquadrare una situazione che interroga le istituzioni, le strutture sanitare e la comunità nel suo insieme. A fare il punto in particolare sull’integrazione dei sordi nelle case di riposo è stato oggi un convegno organizzato dalla sezione di Trento dell’Ente Nazionale Sordi-ENS assieme alla APSP Beato de Tschiderer, che nella sua RSA di via Piave, a Trento, lo ha ospitato. “L’integrazione non ha età”: questo il titolo dell’evento, al quale ha partecipato in apertura dei lavori l’assessora provinciale alla salute e politiche sociali Stefania Segnana.
“Il tema delle persone sorde in Trentino ci vede particolarmente impegnati. – ha confermato l’assessora Segnana – Ho analizzato recentemente i dati relativi al nostro territorio anche alla luce delle proiezioni dell’Organizzazione mondiale della sanità, che stimano una forte crescita dell’ipoacusia anche a causa del tasso di invecchiamento della popolazione Italiana. In Trentino nel 2050 le persone con calo uditivo saranno circa 87.500. Negli anziani la sordità costituisce un ulteriore elemento di solitudine perché esclude le persone dalle conversazioni limitando la partecipazione al dialogo, contribuendo all’isolamento sociale e quindi alla precoce perdita di coscienza e all’insorgere della demenza senile. Per scongiurare tale ipotesi e migliorare la qualità di vita degli anziani con demenza ho portato una delibera, nata dal confronto costruttivo con il Tavolo di monitoraggio del Piano demenze e approvata dal Consiglio in IV Commissione, che definisce i criteri affinché le Comunità diventino ‘amiche della demenza’ e dunque siano inclusive e accolgano le persone affette da decadimento cognitivo”.

Al centro dei lavori del convegno di oggi, il cui obiettivo generale era gettare le basi per un modello innovativo di accoglienza delle persone sorde, dalla nascita o che lo sono diventate nel corso del tempo, all’interno delle case di riposo, il tema della comunicazione. L’assessore Segnana ha richiamato l’attenzione anche su questa problematica, e su quella speculare dell’accesso ai servizi, al centro di un progetto riguardante lo Sportello provinciale virtuale per persone con disabilità uditiva. Parliamo di una applicazione. lo ‘Sportello sordità’ che garantisce un servizio di interpretariato, con il linguaggio dei segni e sottotitolato, per le persone sorde, in particolare consentendole di recarsi agli sportelli pubblici e interfacciarsi con gli impiegati senza il bisogno di altra assistenza.

I lavori si sono aperti con i saluti della presidente della APSP Beato de Tschiderer Eoleonora Stenico, che ha ricordato come l’istituto di Trento sia nato nel 1853 per iniziativa del vescovo Giovanni Nepomuceno de Tschiderer, proclamato beato nel 1995 da Giovanni Paolo II. L’istituto, pionieristico per l’epoca, era nato per educare e istruire le persone sorde. Col tempo, l’evoluzione dell’approccio alle disabilità ha portato all’integrazione dei bambini sordi negli istituti scolastici. Nel 1990 è stata siglata una convenzione con il Comune di Trento che sanciva la priorità data a quella che nel frattempo era diventata una struttura residenziale per anziani, alle persone con problemi di sordità. E a tutt’oggi la RSA di via Piave ha mantenuto e anzi rafforzato questa vocazione.

Brunella Grigolli, presidente dell’ENS-sezione di Trento, ha evidenziato alcune criticità connesse alla formazione degli operatori impegnati in tale ambito. Fra gli obiettivi del convegno quello legato al sensibilizzare tutte le persone che lavorano in ambito sanitario su come relazionarsi con le persone sorde, e inoltre garantire loro un servizio migliore, più completo e inclusivo.

Fra gli interventi di apertura, anche quello di Annalisa Di Gioia, consigliera dell’Ens nazionale, dell’onorevole Sara Ferrari e del sindaco di Trento Franco Ianeselli.

I lavori, moderati dalla psicologa e Istruttrice Giada Turra, con la supervisione scientifica di Nadia Broseghini, coordinatrice dei Facilitatori alla comunicazione, sono proseguiti per tutta la giornata soffermandosi in particolare sui temi della comunicazione e delle sue barriere, della relazione fra ipoacusia e decadimento cognitivo, e sull’inclusività come risorsa per tutti gli anziani.

(mp)

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