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Politica locale

Innevamento artificiale. Non passa la mozione del Gruppo Verde a Bolzano

No da parte del Consiglio provinciale di Bolzano alla mozione n. 645/22: Tutela del clima: moratoria dei progetti, presentata ieri da Hanspeter Staffler (Gruppo verde), con la quale si chiedeva di incaricare la Giunta provinciale (1) di commissionare degli studi per esaminare gli effetti dell’innevamento artificiale sul ciclo idrico naturale, (2) di commissionare degli studi per analizzare il consumo di elettricità e di energia dell’innevamento artificiale. (3)  di deliberare una moratoria sull’innevamento artificiale delle piste, in modo che non venissero realizzati ulteriori invasi né concesse nuove concessioni idriche fino a quando non sarebbero stati disponibili gli studi di cui ai punti 1 e 2.

Gerhard Lanz (SVP) ha sostenuto che il tema riguardava un settore molto sensibile, e che si parlava di risorse che non necessariamente vengono tolte ad altri settori. L’acqua usata per l’innevamento artificiale, in ogni caso tornava in natura. In quanto all’energia, andava detto che gli impianti di innevamento funzionavano per lo più la notte. Pur essendo attenti alla tematica, non si sarebbe sostenuta la mozione. Una certa siccità era evidente, ma attribuirne la responsabilità a un certo settore non era giusto.

Sven Knoll (Süd-Tiroler) ha chiesto votazione separata dei punti dispositivi, dicendosi d’accordo sui punti 81) e (2) ma non sul punto (3). Lo studio proposto era opportuno, data l’importanza del settore turistico in Alto Adige: era giusto misurare il consumo di energia dovuto all’innevamento artificiale. Tuttavia, in quanto agli invasi, essi potevano essere una riserva preziosa per il futuro per la provincia, anche per settori diversi da quello dell’innevamento: in estate, per esempio, per la produzione di energia elettrica.

L’assessore Giuliano Vettorato ha evidenziato che “sostenibilità” comprende attenzione per l’ambiente, i cittadini, il sociale, a 360 gradi. la mozione era secondo lui ideologica: trasformare l’acqua in neve artificiale voleva dire tenerla in montagna. In quanto all’energia utilizzata, si stava lavorando per rendere tutti gli impianti energeticamente autonomi, puntando su fotovoltaico e idrogeno. Da alcuni anni, per il rilascio delle concessioni si calcolavano l’impatto ambientale e i consumi energetici. L’Unico modo di contenere l’acqua, che cominciava a scarseggiare, era proprio are bacini artificiali, che non servivano solo per l’innevamento, ma anche per la protezione civile e l’agricoltura. La sostenibilità era quindi promossa a tutto tondo, con un occhio anche all’autonomia del territorio. Ogni impianto era diverso, e funzionava a intervalli diversi, – l’Osservatorio per il turismo sostenibile pubblicava dati in merito-, e a pagina 38 del Piano Clima – Agenda 2040 erano previsti ulteriori audit sui singoli impianti. Le norme erano giá molto stringenti, quindi la mozione non era sostenibile. 

Hanspeter Staffler ha riferito che il punto di partenza della mozione del Gruppo verde era stata proprio un’affermazione dell‘Osservatorio per il turismo sostenibile, secondo cui “a seconda del bacino di prelievo dell’acqua, le conseguenze possono essere più o meno negative, ma ci sono elementi che suggeriscono che l’utilizzo dell’acqua per l’innevamento artificiale può comportare criticità idriche: gli studi in merito sono troppo pochi”. Quindi era proprio dire di no alla mozione, che rappresentava una posizione ideologica. Anche il Piano clima approvato dallo stesso assessore evidenziava come prima misura in campo energetico il risparmio del consumo di energia elettrica; in quanto al risparmio idrico, esso invitava a tenere conto di tutti gli aspetti riguardanti gli impianti che ne consumavano tanta: quelli di innevamento rientravano in questa categoria. Il terzo punto previsto nel Piano era un sistema audit anche per gli impianti delle aree sciistiche, ma mancavano degli obiettivi: questo era da definire. 

La mozione è stata votata per punti separati e respinta: le premesse con 13 sì, 15 no e 3 astensioni, il punto (1) con 14 sì e 18 no, il (2) con 14 sì e 18 no, il (3) con 9 sì, 20 no e 3 astensioni.