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Politica locale

Bessone:” Approvata la mozione a sostegno dei genitori separati o divorziati che non hanno un’abitazione” 

L’Assessore provinciale Massimo Bessone, nella sua veste anche di Consigliere provinciale, ha presentato oggi (10 marzo) in Consiglio provinciale una mozione per sostenere i genitori separati o divorziati, che si trovano in una situazione di precarietà economica tale da non potersi permettere di prendere in affitto un’abitazione, dove poter ospitare i propri figli. Con la sua mozione l‘assessore ha chiesto di modificare i regolamenti in materia di edilizia abitativa pubblica sociale, per far riconoscere ai genitori separati o divorziati, che si trovano in una situazione di precarietà abitativa, dei punti aggiuntivi per essere inseriti nella graduatoria per l’assegnazione di un appartamento IPES.

Secondo gli ultimi dati dell’Istituto provinciale di statistica (ASTAT), pubblicati a dicembre 2022, in Alto Adige nel 2021 si sono separate 555 coppie coniugate. In base alla sentenza di separazione l’abitazione coniugale viene assegnata di norma all’ex-moglie. Solo nel 17,3% dei casi l’abitazione viene assegnata al marito, il che significa che ogni anno più di 450 uomini abbandonano l’abitazione coniugale.

“Nella maggior parte dei casi è il genitore padre separato o divorziato che deve lasciare l’abitazione familiare. I padri si ritrovano in una situazione economica difficile, perché con il loro stipendio, dopo aver pagato il contributo per il mantenimento dei propri figli, non riescono a prendere in affitto un’abitazione sul libero mercato, dove poter ospitare i propri figli nei giorni in cui sono affidati a loro.  I prezzi di affitto delle abitazioni sul libero mercato sono troppo alti. Vi sono casi, in cui l’ex-marito o l’ex-convivente dorme in macchina, in qualche stanza o in qualche sgabuzzino, che gli viene messo a disposizione dall’azienda dove lavora o da terzi. Queste situazioni ledono i diritti dei figli ad incontrare e trascorrere del tempo con il proprio padre in un luogo decoroso ed aumenta le tensioni tra gli ex coniugi. Purtroppo, con la separazione e nonostante vi sia un affido condiviso dei figli, il padre viene erroneamente considerato single, perdendo la possibilità di accedere a contributi e tanto meno all’assegnazione di un alloggio IPES”, spiega l’assessore Bessone.

Nella sua mozione l’assessore riporta l’esempio di un padre che guadagna 1.400 euro netti al mese e che deve pagare ogni mese un contributo per il mantenimento dei figli di 500 euro ed una rata di 450 euro per il mutuo dell’abitazione, ora assegnata all’ex-moglie, per il quale si era impegnato in banca durante il matrimonio.

“Con 450 euro netti al mese che rimangono in tasca, detratte tutte le spese, nessuno ha abbastanza denaro per prendere in affitto un appartamento, dove poter ospitare i propri figli e vivere. Questi padri slittano nella povertà. Si tratta di un concreto fenomeno sociale,” continua l’assessore Bessone. 

“Con la mia mozione”, continua l’assessore Bessone, “sono riuscito a portare all’attenzione un problema sociale reale che vivono quotidianamente genitori separati o divorziati. Al genitore che, a seguito di una sentenza o un decreto giudiziale di separazione o divorzio che stabilisce l’affido condiviso o l’affido condiviso con collocamento paritetico, deve abbandonare l’abitazione coniugale e fa la richiesta per un alloggio sociale potranno essere ora riconosciuti punti aggiuntivi nell’ambito dell’assegnazione di un’abitazione IPES. Inoltre, grazie alla mozione si riuscirà a sostenere meglio, con mirati interventi di assistenza economica sociale, i genitori separati o divorziati che si trovano in una condizione di emergenza sociale, aggravata da una situazione di precarietà abitativa e socioeconomica.”

L’assessore conclude: “Nella discussione in consiglio, mi ha rammaricato constatare che la maggior parte dei partiti di opposizione si sia soffermata sulla forma della mozione, invece che sull’importanza del contenuto. A tal proposito ci tengo a precisare che nessuna norma mi vieta di presentare una mozione in qualità di Consigliere provinciale, ricordo che oltre ad essere assessore sono anche Consigliere provinciale e regionale. Se non ne avessi avuto la facoltà, il Consiglio non mi avrebbe permesso di presentare la mozione. Spesso vengono presentate mozioni ove colleghi assessori sono secondi o terzi firmatari, nella sostanza, primo, secondo o terzo non cambia nulla.


Ho deciso di avvalermi della tipologia della mozione per concentrare il più possibile l’attenzione dell’opinione pubblica su un problema importante che coinvolge così tante famiglie. Sia nella stesura della mozione che degli emendamenti, che si sono susseguiti, mi sono consultato con le associazioni di genitori separati o divorziati, con l’IPES e con la collega Deeg.

Mi fa piacere, che al di là delle chiacchiere che sono state fatte da numerosi esponenti dell’opposizione che la mozione sia stata approvata con 24 voti a favore su 30 voti.

Mi rammarica, invece, che i partiti che nelle parole si dicono più vicini al sociale, come i Verdi ed il Partito democratico, poi nella sostanza mettano davanti i personalismi politici e si sono astenuti dal voto su una questione così importante.

Questa non è stata una vittoria del sottoscritto, ma una presa di posizione forte da parte di tutto il mio partito in merito ad un problema sociale concreto.”