Il famoso attore, Pierfrancesco Favino, è intervenuto ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format “I Lunatici”, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, per rispondere alla domande che i radioascoltatori gli hanno posto.
Nell’arco della trasmissione sono stati numerosi gli ascoltatori che hanno partecipato per porre al noto attore italiano le loro domande e curiosità.
Lucio ha chiesto: “E’ vero che quando raggiungi un certo livello poi ti danno tutti ragione?”. Alla domanda Pierfrancesco Favino ha risposto: “E’ vero, purtroppo, ed è una cosa che ti crea un dubbio amletico. Tante volte anche con i registi dicono che mi devono dirigere, dicendomi se c’è qualcosa che non va. La prima volta mi è successo con Ron Howard, che per gentilezza non mi diceva le cose dritte. Gli dissi che io non mi offendo, non ho problemi, mi devi dire se c’è una cosa non va. Se una cosa non ti piace mi devi dire che non ti piace. Quando hai successo il dubbio che le cose che dici passino solo perché hai degli yes man intorno ce l’hai. Ed è brutto. Per questo aspetto sempre il parere dei miei amici onesti e della mia compagna”.
Ida invece, ha chiesto: “Quale dei tanti straordinari personaggi da te interpretati ti è poi dispiaciuto lasciare andare?”. Favino ha risposto: “Ero entrato talmente in profondità nello studiare il mondo di Buscetta, il mondo che Buscetta ha lambito e toccato, che non è stato difficile lasciar andare il personaggio, ma violento non potere più dedicare lo stesso tempo che stavo dedicando alla ricerca storica di quel momento. Quello è stato un personaggio che avrei potuto investigare ancora in profondità. Tocca aspetti della nostra storia talmente misteriosi che mi sarebbe piaciuto continuare a investigare”.
Massimo ha chiesto: “Perchè ti chiamano Picchio?”. L’attore ha così risposto: “E’ un soprannome che mi diede il mio papà appena nato. Lui dava soprannomi a tutto, anche alle cose inanimate. Mia sorella è soprannominata Popi,direi che è andata meglio a me”.
Emer ha chiesto: “Hai rinunciato a qualcosa per fare l’attore nella vita?”. Favino ha risposto: “E’ una domanda che mi faccia spesso. Questo è un mestiere meraviglioso, ma come tanti lavori ti chiede di rinunciare a qualcosa. Stabilità, continuità negli affetti, la possibilità di essere costantemente vicino alle persone a cui tieni. Questo mestiere ti porta a stare spesso da solo, ed è una cosa che devi imparare a fare. Lungi da me dire che questa è una vita deprimente, sarei un cretino e un ingrato. Però come tanti mestieri ti chiede qualche cosa in cambio. Faccio il mestiere che volevo fare da bambino, non salvo vite umane, sono sempre stato felice di fare quello che avevo sempre sognato di fare”:
Dani ha chiesto: “Come si fa a gestire una fama così importante?”. Favino ha risposto: “Io penso di essere rimasto me stesso, ma dovrebbero dirlo le persone che ho attorno a me. Non penso di essere speciale o diverso dagli altri. Amo andare a fare la spesa, portare i figli a scuola, andare alle riunioni con i professori. Non ho un segretario che si occupa della mia vita, non delego”.
Il popolare attore italiano ha poi parlato del suo film ‘L’ultima notte di amore’: “Sono felice di quello che sta accadendo attorno a questo film, ne abbiamo bisogno, è girato in pellicola, con inseguimenti di macchine vere, elicotteri e non droni, la gente sta andando in sala, è bello che le persone abbiano ancora gusto per questo tipo di lavoro. Ai film che faccio ci tengo, non riesco a fare un film e ad abbandonarlo al suo destino, soprattutto in un momento come questo, riuscire a creare attenzione attorno a un film che esce, soprattutto perché pensi che merita di esser visto, è più complicato di prima. Io credo che un certo tipo di cinema debba passare ancora dalla sala”:
Cinzia ha chiesto: “Qual è la tua paura più grande?”. Favino ha risposto: “La paura che possa succedere qualcosa ai figli. Questo è uno dei miei incubi notturni. Io sono molto mamma. Sono molto materno. Fortunatamente ho vicino una compagna che è brava a tenermi a bada. Mia figlia ora ha 17 anni, la fase è difficile, è giusto e sacrosanto che si debba ribellare, manteniamo delle zone comuni, abbiamo dei nostri rituali. Io aizzo la sua rivoluzione”.
Durante la trasmissione Pierfrancesco Favino ha parlato anche dell’ultimo festival di Sanremo: “Mi canto spesso la canzone di Lazza. Mi piace Marco Mengoni, mi piace la sua voce, mi piace come persona. Però Lazza musicalmente per me ha fatto una bellissima canzone. Me l’ha fatto scoprire mia figlia prima di Sanremo”.
E ancora l’attore, concludendo: “Tengo molto al giudizio della mia compagna, che fa il mio stesso lavoro, ed è esigente come me. Mi fido molto di quello che mi dice lei, delle mie figlie, e poi ci sono dei colleghi a cui tengo e che magari mi fanno notare cose che io non vedo. Però poi so anche che quando un film ha veramente una qualità particolare tu lo senti nell’aria. Quando un film riesce ad essere in qualche modo un evento le persone hanno desiderio di farne parte”.