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Case Green. Spaziani Testa (Confedelizia): “efficientamento energetico è evidentemente un beneficio”

All’interno della trasmissione “L’Imprenditore e gli altri” condotta da Stefano Bandecchi su Cusano Italia TV, è stato discusso il delicato tema delle case green. A parlarne, sono stati: il Presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, l’eurodeputato indipendente Dino Giarrusso e l’onorevole di Forza Italia, Erica Mazzetti.

Spaziani Testa ha esordito rispondendo alla domanda C’è qualcosa che avete già fatto per il valore E? “: “La E è solo l’inizio. Il tema di questa direttiva lo trattiamo dal 2021 e lanciamo un allarme: è inutile provare a fare cifre, il punto è che l’efficientamento energetico è evidentemente un beneficio, ma è altrettanto evidente che per raggiungere questi obiettivi non si possa obbligare a raggiungere le classi E o G entro certe date. L’Europa è un luogo diversissimo, dalla Scandinavia fino alla Grecia, con bellezze diverse. Il fatto di obbligare riteniamo che sia un problema. Già con l’approvazione del PE c’è un rischio che sia avvenuto un calo dell’immobile. Secondo: con quei tempi e con quei modi, non è possibile fare quei lavori. Per molti non è possibile, si è sbagliata l’impostazione. Spero che ci sia la possibilità di cambiare l’impostazione di questa direttiva, per lasciare liberi i Paesi di intervenire”

E ancora, rispondendo alla domanda Si venderanno le case nel 2031 che non siano E? , il Presidente di Confedilizia ha concluso: “Lo deciderà il mercato. Non capisco però come si possa dire che non ci sia l’obbligo. Le cose sono scritte in maniera netta”.

A seguire è arrivato l’intervento dell’europarlamentare indipendente, Dino Giarrusso, che sul tema delle case green ha invece affermato: “La direttiva europea sulle case green va in direzione di quello che è stato il Superbonus 110, anche se la direttiva non prevede che sia lo Stato a pagare, non da dettagli. Ogni Stato membro può decidere come, se e quando recepire questa direttiva. La cosa importante è che nessuno chiederà ai cittadini italiani migliaia di euro per mettere la propria casa in ordine come due classi di emissione più bassa, né tantomeno non si potranno più affittare o vendere le case. Questo è terrorismo e non corrisponde a verità. Il Parlamento europeo ha dato un’indicazione sulle case green ma non ha potere legislativo diretto. Ora la Commissione e il Consiglio valuteranno questa indicazione del Parlamento europeo che io ho votato convintamente e ne sono anche orgoglioso. Ogni stato membro potrà decidere come recepire queste direttiva. Ci sono tantissime direttive che l’Italia ha recepito in maniera coerente con il proprio matrimonio e tante che non recepiamo e per cui paghiamo multe molto salate, come i balneari e i depuratori delle acque”.

Secondo il testo della Direttiva Case Green approvato, gli edifici residenziali dovranno raggiungere, come minimo, la classe di prestazione energetica E entro il 2030, e D entro il 2033. Per gli edifici non residenziali e quelli pubblici il raggiungimento delle stesse classi dovrà avvenire rispettivamente entro il 2027 (E) e il 2030 (D).

“È un provvedimento che va in direzione di una riduzione delle emissioni perché poi quando c’è la siccità in tutto in centro-nord Italia, quando non si può sciare perché non c’è la neve e quindi perdiamo turisti e miliardi di euro, dobbiamo pensare che è dovuto al fatto che c’è un cambiamento climatico in atto ed è drammatico. Bisogna agire. Se continuiamo a pensare che sia troppo preso e non siamo pronti, poi c’è il rischio che sia troppo tardi” ha poi concluso l’eurodeputato.

Infine, sempre all’interno della trasmissione “L’imprenditore e gli altri” e sempre sul delicato tema delle case green, è intervenuta anche Erica Mazzetti, onorevole di Forza Italia.

L’onorevole Mazzetti, sul tema, ha affermato: “La nostra posizione è molto chiara, nel PPE già abbiamo ottenuto importanti modifiche: la legge non va bene per lo Stato italiano. Stiamo già subendo il bonus 110, pagandone le conseguenze, con questo provvedimento siamo riusciti ad efficientare nemmeno il 4% degli immobili e dovremmo efficientare, per arrivare alla classe D europea, un altro 75%. Le nostre condizioni nel patrimonio immobiliare non ci sono. Noi non siamo contro l’efficientamento energetico, ma non ce lo possiamo permettere. Non è ad oggi possibile. Lavoriamo tutti per iniziare una serie di audizioni con le categorie del settore ma soprattutto poi si va dove ci sono i problemi concreti: chi non ha classe E ha problemi per avere un mutuo. Va bene l’efficientamento sismico, ma siamo contrari alle imposizioni da parte dell’Europa. La direttiva europea dice di portare entro il 2030 le case in classe E ed entro il 2032 in classe D, che sono diverse rispetto a quelle italiane, perché non scordiamoci che ogni regione ha i suoi termini per valutare l’attestato di prestazione energetica. Già è un problema unificare i due valori. Oltre a questo è l’obbligo che è sbagliato”.