“La presentazione di questo disegno di legge rappresenta, non solo per il mondo scolastico, un passo molto importante che apre nuove prospettive in merito alla valorizzazione della scuola trentina – ha affermato l’assessore all’istruzione, università e cultura Mirko Bisesti. – Fin dal mio insediamento ho voluto porre la necessità di adeguare l’organizzazione del nostro sistema scolastico ai tempi che stiamo vivendo, anche alla luce delle esperienze maturate in seguito alla pandemia – ha proseguito Bisesti -. Il disegno di legge che presentiamo oggi intende, nel rispetto delle competenze della Provincia autonoma di Trento in materia di istruzione, definire specifiche misure organizzative volte al miglioramento della qualità dell’offerta formativa e dei processi didattici, formativi ed educativi, partendo proprio dalla valorizzazione del corpo docente. Auspico la condivisione da parte del Consiglio provinciale in merito alla linea d’indirizzo del provvedimento, frutto di un approfondito lavoro di studio, ricerca e confronto con i docenti, effettuato da un apposito Comitato tecnico, che intendo ringraziare in questa occasione”.
La presentazione dell’assessore Bisesti è stata affiancata dagli interventi del dirigente generale del Dipartimento istruzione e cultura Roberto Ceccato e della sovrintendente scolastica Viviana Sbardella, che hanno illustrato il provvedimento dal punto di vista tecnico.
Nello specifico la proposta di legge prevede di dare valore ai docenti che adottano metodologie innovative finalizzate al successo formativo degli studenti, che coordinano attività di orientamento, di inclusione e di contrasto alla dispersione scolastica. Il DDL favorisce inoltre la formazione continua in servizio dei docenti per l’aggiornamento e il consolidamento delle competenze professionali.
Per il raggiungimento di queste finalità, il disegno di legge, che si applica ai docenti in servizio nelle istituzioni scolastiche provinciali, prevede che vengano selezionate ed individuate tre nuove figure professionali, ovvero i docenti esperti, cui affidare compiti di coordinamento della didattica, di rafforzamento dei percorsi di orientamento e di personalizzazione della didattica; i docenti ricercatori, cui affidare compiti di sviluppo di specifici progetti, di durata anche pluriennale, per il miglioramento e l’innovazione dell’offerta formativa e i docenti delegati all’organizzazione, cui affidare incarichi di diretta collaborazione con il dirigente scolastico per compiti organizzativi.
La riforma prevede, a regime, che nelle scuole trentine saranno complessivamente presenti: 1320 docenti esperti, 215 docenti ricercatori e circa 215 docenti delegati all’organizzazione per un totale complessivo di 1750 docenti, pari a circa il 40% dei docenti di ruolo con almeno 5 anni di servizio nelle scuole statali o a carattere statale, anche in posizione non di ruolo. Questi numeri renderanno necessaria una progressività nell’attuazione della riforma, e quindi più fasi concorsuali. Il costo complessivo della riforma è pari a circa 10 milioni