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Claudio Taverna, storico esponente della destra trentina, ci ha lasciati

Claudio Taverna lo ricorderanno i più come l’ultimo segretario del Movimento Sociale Italiano del Trentino. Fu Consigliere regionale e provinciale per tre legislature ed ha ricoperto anche il ruolo di consigliere comunale a Trento. La sua carriera politica è stata molto intensa e coerente. Lascia un grande vuoto. Aveva 74 anni.

Ricordato anche per l’esperienza da Onorevole, esempio di impegno politico per la destra trentina; Claudio Taverna era noto per le battaglie in argomento di avvocatura, che diffondeva per la conoscenza pubblica con contributi di un certo spessore, era seguito dagli affiatati estimatori che perdono, con la sua morte, una persona su cui sapevano sempre di poter contare.

Era molto attivo attraverso la testata TrentinoLibero.org – testata indipendente. Grazie a questa testata ha messo alla berlina – nel tempo – diverse situazioni che la vulgata voleva tenere nascoste. Un’ottima penna.

Ideatore e fondatore di Progetto Trentino Libero, ha lanciato in Trentino anche il Partito Pensionati, era uno storico esponente del Movimento Sociale Italiano, estimatore di Giorgio Almirante, tanto da esserne promotore presso l’Associazione Culturale “Giorgio Almirante e il Trentino Alto Adige“. Numerose le occasioni in cui ha portato personaggi di grande interesse al centro della politica locale, in veste editoriale, un merito che a lui si deve riconoscere.

IL CORDOGLIO DELLA POLITICA TRENTINA

“Il Trentino perde un esponente del mondo politico e istituzionale, figura che credeva nelle proprie idee”: così il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti e l’intera giunta provinciale commentano la scomparsa di Claudio Taverna, storico esponente della destra trentina, già consigliere regionale e provinciale nonché consigliere comunale nel capoluogo. L’esecutivo provinciale esprime la propria vicinanza nei confronti dei familiari e di quanti gli sono stati vicino.

Nacque a San Giorgio di Nogaro, in provincia di Udine, sociologo, padre di due figlie, Elettra ed Elisa; aveva avuto problemi cardiaci consistenti ed aveva avuto un ulteriore peggioramento. Nel 2016 era stato sottoposto a intervento chirurgico per l’innesto di un defibrillatore dopo un drammatico infarto che lo aveva colpito il 15 ottobre a San Benedetto del Tronto dove si trovava per ritirare un premio come direttore del giornale online Trentino libero e che lo aveva costretto per molti giorni in coma, fra la vita e la morte.

Come politico ha sempre combattuto le battaglie pubbliche in prima persona, sia sui banchi della politica che a mezzo stampa: “La passione per la politica si perde nella notte dei tempi. Mi iscrissi alla “Giovane Italia” (organizzazione giovanile del MSI) giovanissimo,  avevo 15 anni.  L’occasione: una conferenza a scuola sulla resistenza. Il relatore sosteneva che L’Italia aveva vinto la guerra, quando in realtà la guerra fu persa. La mia simpatia ai vinti e li scelsi.” Aveva dichiarato in una intervista concessa molti anni fa. E così è stato.